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Home » Sisma: «In Umbria ‘crack’ agriturismi»

Sisma: «In Umbria ‘crack’ agriturismi»

di Simone Francioli
28 Febbraio 2017
in Attualità, Dal territorio, In evidenza, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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«Gli agriturismi rischiano il ‘crack’, occorrono sgravi». L’allarme, dopo i terremoti registrati tra il 24 agosto e il 30 ottobre, è lanciato da Coldiretti Umbria: sono 444 quelli – elaborazione su dati Istat – operanti nei 131 comuni del ‘cratere’ dove si contano danni strutturali e presenze residuali legate solo a coloro impegnati nell’opera di ricostruzione. Intanto c’è una mozione unitaria dell’assemblea legislativa regionale in riferimento ai danni indiretti.

Richiesta sgravi Coldiretti descrive la situazione degli agriturismi peggiore rispetto a quella denunciata da Federalberghi in riferimento alle strutture tradizionali. Per far fronte all’emergenza viene richiesta l’incentivazione del turismo nelle regioni colpite tramite «la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche, che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi».

Le difficoltà Scenario non semplice anche per le aree non direttamente colpite dal sisma. Coldiretti sottolinea che per risollevare il turismo «occorre un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree; vanno aggiunti i disagi legati alla conseguente difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti, mentre le vendite di tipicità ai turisti si sono ovviamente azzerate anch’esse sia per il blocco dell’attività di trasformazione e sia per la stessa mancanza di clienti anche per il trasferimento forzato delle popolazioni sulla costa. In difficoltà è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori». Terranostra Umbria, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio della Coldiretti, ha richiesto dunque agli amministratori locali il potenziamento delle attività promozionali e l’alleggerimento di altri oneri per le imprese.

La mozione unitaria Intanto l’assemblea legislativa regionale ha approvato una mozione che impegna la giunta ad avanzare al governo un piano di proposte sui danni indiretti provocati dal sisma.  Il testo è frutto dell’unificazione di quattro mozioni firmate rispettivamente dai consiglieri Claudio Ricci (Rp), Raffaele Nevi (FI), Marco Squarta (FdI), Sergio De Vincenzi (Rp), Emanuele Fiorini, Valerio Mancini (Lega),  Giacomo Leonelli, Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e Silvano Rometti(SeR). I quattro atti di indirizzo sono stati alla base di un confronto che dopo le relazioni dei proponenti ha visto impegnati i consiglieri, Gianfranco Chiacchieroni (Pd), Silvano Rometti (SeR) e Andrea Liberati (M5S) e il vicepresidente Fabio Paparelli, intervenuto a nome dell’esecutivo.

Dati e crolli Nell’ambito della discussione – dati Camera di commercio di Perugia – Ricci sottolinea che si è registrato «un crollo del settore turistico, con un -25% di arrivi e -18% di presenze. Le casette necessarie nelle 4 regioni del centro Italia sono 3mila. Quelle ordinate ad oggi sono 1470 e quelle effettivamente operative sono 18 (a Norcia). A fronte di 23miliardi di euro di danni (3 legati alla fase di emergenza), la presenza di fondi al momento ammonterebbe a soli 7 miliardi». Nevi evidenzia invece come «le attività economiche commerciali stiano subendo perdite che in alcuni casi arrivano all’80%», mentre Mancini ribadisce che «la mozione nasce dall’analisi dei flussi turistici nella regione Umbria, che tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 sono calati anche del 78%».

Imprese chiuse ed azioni Il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli, spiega invece che «ci troviamo di fronte ad una situazione inedita, anche dal punto di vista turistico. Noi abbiamo 300 imprese chiuse alle quali stiamo erogando i 5 mila euro che stavano nel decreto del 24 agosto. Abbiamo creato una piattaforma online per sveltire le procedure delle domande e avremo le risorse per riproporla non solo per i quattro mesi del 2016: abbiamo proposto di raddoppiarla, passando da 5 a 10 mila euro. Poi c’è il tema del risarcimento, e su questo auspico l’unità di questa assemblea: ci vogliono interventi credibili, selettivi e limitati per sostenere le imprese del turismo, del commercio al dettaglio, dell’artigianato, sia nelle aree del cratere che nella regione. I beneficiari dovrebbero essere il turismo ricettivo, bar e ristoranti, commercio al dettaglio artigianato turistico».

La stima «In Umbria – prosegue Paparelli – sono presenti oltre 4 mila strutture ricettive. Nel 2016 abbiamo avuto circa 6 milioni di presenze turistiche, con un fortissimo calo negli ultimi due mesi. Fino al 24 agosto stavamo crescendo a un ritmo doppio rispetto alla crescita del paese, un piccolo boom turistico. Ogni presenza turistica in Umbria vale 40 euro, mediamente, quindi possiamo fare la stima della riduzione dei flussi turistici. Noi stimiamo 60-80 milioni di indennizzo. Poi c’è il tema della promozione del brand umbra: mercoledì verrà presentato un piano di riposizionamento del brand Umbria sui social, fatto direttamente con Google. Abbiamo appena chiuso il bando per la riqualificazione dell’offerta ricettiva di alta qualità, a cui hanno partecipato 34 imprese per un totale di investimenti stimati di 20 milioni di euro. Questo, insieme – conclude il vice presidente della Regione – alla mostra del tartufo a Norcia, dimostra che c’è fiducia. Cogliamola e diamogli speranza».

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