Un aumento del 248,3% per il mercato libero e del 108,4% in quello tutelato. Questo il balzo in merito al costo della luce da giugno 2021 – prima dei rincari – a gennaio 2023: lo certifica uno studio condotto dall’Unione nazionale consumatori che, al contempo, ha stilato una classifica delle città con i maggiori rialzi annui, anche per que che concerne il gas. Il tutto su elaborazione dei recenti dati Istat.
Il quadro
Per energia elettrica, gas e altri combustibili – voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi – se in Italia il rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città si è sfiorato il 90 per cento, ricorda l’Unc. In testa alla classifica per l’incremento è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio sono salite dell’88,6% rispetto al gennaio 2022.
L’Umbria
E l’Umbria? Perugia è 4° con un +85,8%, mentre Terni segue al 5° posto con un +84,5%. La città meno tartassata risulta essere Potenza con ‘solo’ un +35,2%, poi Aosta e Olbia-Tempio. «In questo contesto togliere il mercato tutelato, che per l’energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile 2023, praticamente tra un mese, è una vergogna bella e buona. Un regalo – le parole di Massimiliano Dona, numero uno dell’Unione nazionale consumatori – fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo cosa aspetti il Governo a svegliarsi e a rimediare all’ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024».