di Giovanni Cardarello
Il dado è tratto, la macchina è in moto. Parliamo del progetto di ‘spostare’ Spoleto, e successivamente Todi e i comuni della Valnerina, in provincia di Terni. Un progetto di lungo corso ma che negli ultimi mesi ha ripreso vigore a seguito di due fatti nuovi. Il primo, l’elezione del sindaco di Terni Stefano Bandecchi a presidente della Provincia Ternana. Il secondo, l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale di Spoleto del regolamento attuativo per l’indizione dei referendum consultivi. Due elementi che hanno messo in moto un comitato dedicato al tema, presieduto da Michael Surace, e attivato l’associazione spoletina Prima Spoleto per un primo incontro conoscitivo nel pomeriggio di lunedì a Villa Redenta.
Incontro peraltro molto riuscito, con una sala stracolma nonostante l’orario e la concomitanza degli eventi del Festival dei Due Mondi. Presente tanta politica locale, trasversalmente, pronta all’ascolto. Star di giornata, Stefano Bandecchi introdotto da Pietro Testaguzza, presidente di Prima Spoleto, e da Sergio Grifoni, vice presidente del consiglio comunale di Spoleto. Assente, non giustificato, il sindaco di Spoleto Andre Sisti mente i sindaci di Todi Ruggiano e Norcia Boccanera erano assenti per motivi istituzionali. Presenti in sala i sindaci di Poggiodomo, Montecastrilli e San Gemini.
Ampio il dibattito che ha preso le mosse da una serie di slide presentate da Grifoni, in cui sono stati spiegati i numeri delle due provincie dell’Umbria, cosa cambierebbe con l’approdo di Spoleto nell’ente ternano, i compiti e le potenzialità. «Prima Spoleto ha organizzato questo confronto per fare conoscere il progetto. Poi ognuno farà le proprie scelte». E su questo Stefano Bandecchi è stato molto netto: «Un confronto territoriale e non politico». «Il tema del riequilibrio – sottolinea Bandecchi – va trattato oggi anche per chi arriverà dopo di noi ed è un argomento che reputo semplicemente giusto. Le Province hanno delle funzioni, dobbiamo capire se tali funzioni hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana o meno».
«La provincia è stata depotenziata – ha sottolineato sempre il sindaco e presidente della Provincia di Terni – ma il rapporto sindaco-Regione non funziona. Quindi dobbiamo essere consapevoli che la Provincia ha un ruolo importante e, come cittadini, dobbiamo aspettarci delle risposte. La Provincia, al contrario, va potenziata. Pensiamo al turismo, ci siamo attivati a Terni e iniziano ad arrivare turisti ma la Regione non pubblicizza certo Terni. Ci sono altre città molto più conosciute e più attrattive, ma concordiamo tutti sul fatto che i turisti vadano portati su tutto il territorio, cercando di offrire uno stesso standard di infrastrutture e di viabilità, ad esempio».
Netto il passaggio sul fatto che «non possono esistere cittadini di serie A e B e i cittadini di serie B siete voi di Spoleto, penalizzati perchè troppo distanti da Perugia. Vi propongo una visione che va oltre la destra, la sinistra e il centro, dobbiamo diventare tutti un po’ più pratici. Vogliamo iniziare a pensare che la vostra città possa evolversi, possa contare qualcosa nella provincia. Voi avete una grande carta in mano da giocare per il futuro di Spoleto, certo c’è un iter ma non è così complicato come si crede. Io ho imparato che i sogni sono liberi e bisogna avere il coraggio di sognare: per me la ‘Provincia della Bassa Umbria’ è possibile ed è giusto che ci sia».
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi. A partire dal presidente del comitato referendum ‘Spoleto in Provincia di Terni’, Surace, che dice «basta al ‘peruginocentrismo’. Adesso raccogliamo le firme per una battaglia territoriale e non politica». Passando per l’ex sindaco di Spoleto Massimo Brunini: «Come diceva Pietro Conti, occorre essere più cittadini di Spoleto che militanti di parte». Più istituzionale l’intervento del presidente del consiglio comunale di Spoleto, Marco Trippetti: «Grazie a tutte le forze politiche ora la città ha uno strumento per confrontarsi e decidere».
Interessante anche la presa di posizione espressa dal consigliere regionale del Pd Stefano Lisci ai microfoni di umbriaOn: «Noi accogliamo e ringraziamo Prima Spoleto per aver aperto questa discussione. Una discussione che deve coinvolgere i cittadini. Il referendum è un’alta forma di democrazia che chiamerà tutti quanti ad esprimersi. Io penso che al di là di tutto, ci sono pro e contro. Occorre fare una grande riflessione politica e sarà importante avviare un dibattito che possa portare alla decisione più giusta». Sempre ad umbriaOn Bandecchi ha spiegato i tre motivi per cui Spoleto dovrebbe passare sotto la Provincia di Terni (QUI IL VIDEO).
«Il primo motivo è strutturale. Spoleto ha poco a che vedere con la Provincia di Perugia ma non per campanilismo ma per opportunità. Il turista che va a Perugia da Spoleto non passa. Se un turista viene a Spoleto, poi può venire a Terni e viceversa. Spoleto fa parte di una strada che per sua natura e struttura arriva a Terni. Perugia è distante. Il secondo motivo è di natura economica e commerciale. Spoleto può trovare ascolto e possibilità con Terni; Perugia è più facile che vasa d’accordo con Firenze. Il terzo è di riequilibrio. Non ha senso avere una provincia da 600 mila e una da 200 mila abitanti: ne servono due da 400 mila».