«Sul futuro di Ast un consiglio regionale straordinario»

La richiesta arriva dai consiglieri di minoranza a palazzo Cesaroni (Pd, M5s, Patto civico e Gruppo misto): «Affrontare il tema della sostenibilità»

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Il futuro della Acciai speciali Terni e lo sviluppo sostenibile dell’Umbria sono al centro della richiesta di convocazione straordinaria del consiglio regionale per il 16 novembre 2021 da parte dei consiglieri dei gruppi di minoranza Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni e Donatella Porzi (Pd), Thomas De Luca (M5s), Andrea Fora (Patto civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo misto).

«Affrontare il tema della sostenibilità»

«A seguito della conferenza regionale dello scorso 8 ottobre 2021 a Terni – spiegano gli esponenti dell’opposizione – è emersa da più parti la necessità di un ruolo pro attivo della Regione Umbria al fine di contribuire a vigilare affinché il closing dell’operazione da parte del gruppo Arvedi, previsto per il prossimo anno, avvenga senza impatti negativi sulla tenuta occupazionale, sulla sicurezza del lavoro, sulla continuità degli impegni in ambito ambientale e tecnologico nonché sull’integrità del sito e della rete commerciale. Occorre inoltre un’azione positiva sul versante del piano industriale, affinchè sia davvero all’altezza della competizione globale. Per questi motivi – aggiungono – riteniamo urgente la convocazione di una consiglio regionale straordinario, in cui affrontare questi temi e impegnare altresì la giunta regionale a realizzare una tavolo di confronto, tra istituzioni e parti sociali, alla presidenza del Consiglio dei ministri, per fare chiarezza sulla partecipazione pubblica o meno all’operazione, e, soprattutto, al fine di assicurare un monitoraggio continuo della fase di transizione oltre che per svolgere un ruolo attivo proprio in questa fase di elaborazione del nuovo piano industriale. Riteniamo inoltre fondamentale – concludono i consiglieri di minoranza – affrontare il tema della sostenibilità, declinandolo in azioni concrete per lo sviluppo dell’Umbria, così come quello del rilancio del progetto dell’Italia Mediana che, specie sul nodo delle infrastrutture, può rappresentare un elemento di svolta su cui mettere a leva le risorse del prossimo settennato di fondi europei e quelle derivanti dal Pnrr».

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