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Home » Terni, ‘taglio’ Cecconi: «Sindaco, perché?»

Terni, ‘taglio’ Cecconi: «Sindaco, perché?»

di Simone Francioli
21 Agosto 2019
in Opinioni
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Marco Cecconi e la riunione del 16 luglio

Marco Cecconi e la riunione del 16 luglio

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delle associazioni Afad Terni Onlus, Un Volo per Anna, Unmil, Insieme per Te

Gli appelli indirizzati al nuovo assessore al welfare da parte di alcuni consiglieri di minoranza rappresentano la prova della distanza siderale che separa certa politica dalla realtà. Rispondendo alle notizie uscite sulla stampa qualche giorno fa, quello che vogliamo dire al nuovo assessore alle politiche sociali, è che qui non ci sono divisioni da superare, non c’è nessuna unità perduta da recuperare, non c’è nessun dialogo spezzato da riallacciare. Quello da cui veniamo, al contrario, è stato un anno di profonda e preziosa collaborazione con gli uffici e l’assessorato alle politiche sociali. Dopo ciò, niente dovrà essere più com’era prima: ed è questo, semmai, l’appello e l’auspicio di chi, come noi, ha davvero titolo per parlare e giudicare.

Marco Cecconi

Le famiglie delle persone con disabilità sono le nostre famiglie, siamo noi ad essere impegnati in prima linea, siamo noi a conoscere davvero bisogni e soluzioni, siamo noi a rappresentare ai massimi livelli questa realtà. E siamo noi, dunque (gli unici a poter davvero parlare e giudicare) ad aver salutato con estremo favore il proficuo sforzo di concretezza che ha finalmente caratterizzato questo ultimo anno: le risorse recuperate dal buco nero dell’immobilismo, la lotta sincera a troppe forme di solidarietà al limite della liceità, l’attenzione prioritaria all’utente finale delle politiche sociali e non a chi vive del disagio altrui e la volontà di aprire a nuove forme di intervento, quali ‘vita indipendente‘ e ‘assistenza indiretta’ che prevedono risorse destinate direttamente alle persone con disabilità che attualmente non trovano risposte nei servizi esistenti.

Ci chiediamo se i diritti siano da relegare esclusivamente ai soli servizi esistenti e non ci si debba aprire ad esigenze diverse. L’amministrazione attuale ha dimostrato inserendo nel Dup, nei vari atti di indirizzo e nelle delibere di Giunta la volontà di volersi aprire a questa pluralità di interventi. Ci chiediamo se le decisioni del 10 Agosto da parte del Sindaco siano un cambio di rotta da tale linea e un ritorno al passato. Siamo noi ad aver incoraggiato un approccio incentrato sulla pluralità dei bisogni delle persone con disabilità e sulle risposte differenziate che debbono essere loro date. Abbiamo spostato il focus sugli anziani, i disabili, le rispettive famiglie, piuttosto che su un sistema che non sempre risponde alla pluralità delle esigenze.

Certo, questo nuovo approccio che ha caratterizzato l’anno appena trascorso ha messo in discussione un vecchio e consolidato blocco di potere, con cui la politica in passato ha costruito dannose saldature, di cui noi non abbiamo affatto nostalgia. Se è questa la ‘pace sociale’ invocata da alcuni, l’augurio è che nessuno raccolga i loro peana. Noi non sappiamo le reali ragioni a causa delle quali, dopo appena un anno quando si iniziavano a vedere i primi risultati apprezzabili, questo nuovo corso sia stato interrotto, ma devono essere senz’altro ragioni che non hanno nulla a che fare con le politiche sociali in sé e per sé e che, tutt’al più, sembrano derivare da tristi intrighi di palazzo.

Purtroppo (è proprio il caso di ribadirlo), certa politica è distante anni-luce dalla realtà. Se così non fosse, non verrebbe tra l’altro citato il caso del trasporto degli ultra-sessantaquattrenni: questione per la quale ci siamo da tempo attivati presso la Asl, a cui spetta la competenza, e che non riguarda solo i 9 che eccezionalmente venivano trasportati, ma implica una riflessione completa su tutta l’organizzazione dei servizi da dedicare a questa fascia di età. Non accetteremo il ripristino del servizio di trasporto per solo 9 utenti quando mancano totalmente servizi per la maggior parte degli over sessantaquattrenni.

Inoltre, se certa politica non fosse lontana anni-luce dalla realtà, non continuerebbe a citare a vanvera il caso del trasporto di persone con disabilità verso i centri semi residenziali diurni: perché nel suo piccolo (parliamo di poche decine di utenti) questo caso dimostra proprio quanto sarebbe scellerato tornare al passato. Auspichiamo che nessuno pensi di tornare ad una gestione così dispendiosa come quella a cui è stata messa fine, da rendere forse opportuna una segnalazione alla Corte dei Conti. Nessuno provi a rimettere in discussione un sistema che è capace di soddisfare le esigenze degli utenti e per il quale abbiamo spesso ricevuto apprezzamenti sia per il servizio che per il personale impiegato. Tutto questo è stato possibile grazie ad un percorso di collaborazione tra gli uffici competenti e le associazioni che ha portato anche a correggere il tiro, quando necessario.

A noi non interessano gli intrighi di palazzo, che alla buona politica e al welfare fanno solo molto male. Il nostro operato è volto al bene di tutti e non accettiamo strumentalizzazioni che invochino il ritorno ad un passato quando le politiche erano destinate ad una piccola elite. Cogliamo l’occasione anche per fare un appello al sindaco Latini: vogliamo capire perché si sia voluto interrompere un percorso di cambiamento condiviso nell’ambito del sociale, quel cambiamento che Latini aveva promesso. Riteniamo doverosa da parte del sindaco e dell’attuale amministrazione, in quanto eletti da noi cittadini, una spiegazione in merito alle scelte fatte che ci risultano incomprensibili e tradiscono la fiducia accordata. Chiediamo trasparenza e auspichiamo che quanto avvenuto non sia un voler tornare ad un passato che troppo spesso ha negato alle persone con disabilità la possibilità di poter realizzare un progetto di vita dignitoso.

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