Telamone a Terni: «Così c’è rischio che torni a Perugia»

Il consigliere Michele Rossi: «Nessuna foto e citazione nelle guide turistiche, una superficialità inspiegabile»

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di Michele Rossi
Consigliere comunale Terni Civica

Michele Rossi

Quando sta accadendo per il Telamone è davvero strano: anni di battaglie rischiano di essere vanificati da una superficialità inspiegabile. Un anno fa dopo lunghe e difficili trattative siamo riusciti a riportare nella nostra città l’imponente statua di epoca romana del Telamone.

9 GENNAIO 2020, IL TELAMONE A TERNI

Rinvenuta a Terni nel 1971, vista la bellezza ed importanza dell’opera, per anni è stata esposta nel museo archeologico nazionale, a Perugia. Terni, per tanti anni, attraverso campagne di stampa e di mobilitazione civica, ne ha chiesto il ritorno. Appena diventato consigliere comunale ho posto ufficialmente, attraverso atti consiliari, la giusta richiesta. Grazie al rilevante lavoro dell’esecutivo comunale, il 9 gennaio 2020 la statua è tornata a Terni ed è ad oggi esposta all’ingresso del percorso di visita del museo archeologico cittadino intitolato a Claudia Giontella.

Prima un prestito temporaneo di pochi mesi e poi il parere favorevole del ministero per i Beni e le attività culturali con il quale si decreta l’autorizzazione al deposito per la durata di 5 anni. Una convenzione approvata ed autorizzata con oggetto la conservazione e fruizione della statua con precisi obiettivi di valorizzazione del bene.Condizioni imprescindibili per il trasferimento.

Così come l‘idoneità degli spazi espositivi, l’assicurazione dell’intero museo (fino ad allora mancante) e della stessa opera, assicurata per più di 3 milioni di euro. Un valore che fa della statua sicuramente il pezzo archeologico più prezioso della nostra esposizione. Ebbene, a distanza di un anno, pur comprendendo le difficoltà che derivano dalla chiusura dello stesso museo per l’emergenza pandemia, dopo l’entusiasmo delle prime settimane (che portò anche ad aumentare notevolmente gli ingressi al museo) poco o nulla è stato fatto sul versante della valorizzazione.

Eppure ho proposto con un atto di indirizzo (approvato in commissione consiliare) di lavorare perché il Telamone potesse diventare l’icona grafica del museo stesso. In un anno dalla nuova collocazione a Terni nessuna webconference (l’unico convegno di approfondimento è stato quello organizzato da una associazione civica con il mio aiuto). Nessun ‘promo’ televisivo nei programmi che abbiamo anche recentemente ospitato in città negli ultimi mesi.

Quello che poi delude maggiormente è che in ben due semplici e facili occasioni, in maniera incomprensibile, ci si è dimenticati della preziosa statua: nessuna foto, nessuna citazione, nessun riferimento prima nelle guide turistiche stampate dall’assessorato competente (dove si preferisce, in tema di statue, la moderna di Kostabi) ed oggi neanche una foto all’interno del nuovo sito turistico della città. Insomma nessuna strategia di comunicazione sull’antico ed eccezionale reperto.

Tutte iniziative, che sebbene necessarie della formalità del parere autorizzativo da parte della direzione Regionale Musei dell’Umbria,. potevano essere realizzate proprio nel rispetto della convenzione sottoscritta che richiede l’imprescindibile impegno da parte dell’amministrazione comunale a far conoscere, valorizzare e promuovere il Telamone. La speranza è che si rimedi il prima possibile perché tali dimenticanze potrebbero far correre il rischio di far riprendere alla statua la strada per Perugia.

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