«La salute del pianeta e la sua protezione dalla crisi climatica dovrebbero essere le due prioritá di qualsiasi amministrazione ma, a quanto pare, non certo del Comune di Terni». Così si esprimono Francesca Arca e Giancafranco Mascia – coportavoci di Europa Verde Terni e Umbria – in merito alla notizia dell’abbattimento del pino in largo Villa Glori.

«Un altro pino da abbattere a Terni, stavolta l’unico rimasto in largo Villa Glori, dopo le opere di riqualificazione della piazza nel 2018, finanziate dalla Fondazione Carit e da Mediolanum. Ora, in piena estate, non rispettando quindi la legge 157 del 1992 che vieta la potatura da marzo a settembre compresi, per il periodo di nidificazione, figuriamoci il taglio», sottolineano i due. «Questa volta, però, si potrebbe realizzare una statua a sostegno del pino, evitando così di abbatterlo, no? Nel 2018, la perizia di un agronomo aveva consigliato di realizzare l’aiuola a protezione dell’unico pino risparmiato. Gli altri tre furono sostituiti da alberelli dalla crescita stentata, ancora oggi, dopo sei anni. C’è però una nuova perizia che ora decreta la pericolosità del pino, ormai maestoso. Non sarà mica un eccesso di prudenza-potere? E tutti i soldi spesi nel 2018 per realizzare l’aiuola, con innaffiatura automatica a protezione dell’unico pino risparmiato e con la piantumazione di rose tutt’intorno, finiranno così nel secchio dell’immondizia?».
Terni, largo villa Glori/corso Tacito: addio al pino, c’è la firma