Terni, ‘colpo’ Lega: c’è Marco Cozza dal M5S

Sconcerto e perplessità tra i pentastellati: altra perdita dopo l’ingresso della Braghiroli nel Gruppo Misto

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‘Colpo’ della Lega a Terni per il consiglio comunale. A svantaggio del M5S che, dopo la fuoriuscita di Patrizia Braghiroli, perde un altro componente in aula consiliare: il ‘Carroccio’ ha ufficializzato l’ingresso di Marco Cozza. Una decisione che ha destato sconcerto e perplessità tra i pentastellati. Di recente aveva deciso di salutare – sbattendo la porta – anche l’ex consigliera regionale Maria Grazia Carbonari. A presentarlo è stato il leader della Lega Matteo Salvini in un hotel cittadino, con a fianco la commissaria per Terni Barbara Saltamartini, il segretario generale Virginio Caparvi e il capogruppo in consiglio Leonardo Bordoni.

La conferenza

«Porte aperte»

La Saltamartini ha evidenziato che «Cozza arriva dopo un lavoro importante, portato avanti anche dal nostro vice commissario, Nico Nunzi. Le porte della Lega sono apertissime a chiunque voglia aderire al progetto di Matteo Salvini». Poi parola a Caparvi: «Quando l’ho conosciuto mi ha detto che gli interessava ‘fare’ e lavorare per la città. Non dobbiamo dimostrare forza, come gruppo consiliare e partito, ma essere attivi e propositivi nell’interesse di Terni. Il sindaco e la sua amministrazione hanno affrontato una sfida quasi impossibile ma stanno lavorando bene, anche se di cose da fare ce ne sono molto. Di vero c’è che in poco più di un anno, sono stati raggiunti obiettivi importanti come la salvezza del Briccialdi e il bilancio riequilibrato». Poi Bordoni: «Ha dimostrato di sposare i nostri principi, cioè la politica come servizio. Questa filosofia è nel Dna della Lega e credo sia per questo che abbia deciso di contribuire al progetto nostro e di Matteo Salvini».

Cozza con Fiorelli lo scorso 11 novembre

«Adesso viene il difficile»

Ad esporsi più a lungo è stato Salvini: «Ho fatto il consigliere comunale per più di vent’anni ed è il ruolo più difficile e bello, meno pagato, ma con grandi soddisfazioni. Mi piace più l’ingresso di un consigliere comunale piuttosto che quello di grandi personaggi che, per carità, arriveranno già nei prossimi giorni. Ma da autonomisti abbiamo radici profonde nei territori. I parlamentari passano, le radici e i Comuni restano. Grazie davvero a chi si spende sui territori e anche a chi fa opposizione che spesso conduce un’attività più grama e oscura. In Emilia ho trovato amministratori locali della cosiddetta ‘sinistra’, di liste civiche che si affacciano, e non sono nato per dire no a nessuno. Su Cozza, non faccio polemica ma è il segnale, uno dei tanti, che sui territori e a livello nazionale si vuole portare avanti una battaglia di cambiamento, difficile viceversa da condurre con chi ha governato in Umbria, Emilia, Toscana per 50 anni. Il cambiamento non può andare d’accordo con il ‘vecchio’. Oggi è una bellissima giornata anche se mi sono svegliato da indagato, ma va bene così, guardiamo avanti».

Cozza: «Ingranaggio di persone eccezionali»

Poi il protagonista del cambio casacca che in passato, su Facebook, non esitava a mettere alla ‘berlina’ una candidata campana passata dal Pd alla Lega: «Grazie a voi che mi avete accolto, a Matteo – ha esordito – che ha voluto conoscermi prima di compiere questo passo. L’ho incontrato martedì a Roma e mi ha sorpreso che un capo politico del suo calibro abbia compiuto questo passo. La simpatia reciproca con i colleghi della Lega durante la consiliatura non è un mistero: della Lega condivido il progetto per la città, basato su un ingranaggio di persone eccezionali. Barbara Saltamartini, Nico Nunzi, l’avvocato Riccardo Matticari. E ringrazio i miei ex compagni di viaggio, non me ne vado sbattendo la porta. Me ne vado lasciando la porta aperta come l’ho trovata. Non ho nulla da recriminare sui ragazzi del M5s e mi spiace se si sentiranno traditi, posso capirli. Non c’è nulla che non andasse nei miei ex compagni del M5s. Persone eccezionali che credono, forse, in un sogno a cui non credo più. Da opposizione eravamo soffocati in una posizione che non consentiva di ‘fare’. Io sono libero professionista (è un veterinario), eletto nel M5s, non ho preso migliaia di voti ma qualche centinaio. Conosco un po’ tutti coloro che mi hanno sostenuto insomma. E se si ricevono lamentele, spesso più dei voti presi, questo aspetto può diventare determinante».

Paolo Angeletti e Alessandro Gentiletti

Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Paolo Angeletti (Terni Immagina)

«Non siamo soliti commentare le decisioni dei consiglieri comunali che cambiano gruppo politico, ma il passaggio del consigliere Marco Cozza dal M5s alla Lega non ci lascia indifferenti», scrivono Alessandro Gentiletti, capogruppo di Senso Civico e Paolo Angeletti capogruppo di Terni Immagina. «Non solo perché il consigliere è stato nostro vicino di banco da oltre un anno e mezzo, non solo perché lo stimiamo per la professionalità e serietà con cui svolge il suo ruolo di consigliere, ma soprattutto perché lo abbiamo sempre preso sul serio. Riteniamo per questo rendere noto un episodio politico accaduto ieri, lunedì 18 novembre, nella seduta consiliare. Per rispettare quella che il consigliere Cozza ci diceva essere una sua convinzione ideale e una sua scelta, nonché per tenere unite le minoranze, abbiamo accettato di contraddire la nostra dichiarazione di voto e rettificare la decisione di uscire dall’aula che già era stata raccolta e messa in atto in precedenza dalle minoranze. Una protesta doverosa quella che ieri abbiamo svolto, perché dopo le dimissioni del consigliere De Luca, ancora non era terminata la procedura di surroga e si stava svolgendo un consiglio comunale dove le minoranze avevano un consigliere in meno. Quando il consigliere Cozza ci ha detto che lui restava perché l’atto in votazione era troppo importante (aveva ragione, riguardava i fondi al centroantiviolenza, ma sarebbe passato ugualmente) e visto che i suoi compagni di partito – a cui va la nostra solidarietà – intendevano rispettarlo, anche noi ci siamo adeguati. Sia chiaro, nessuna recriminazione, ci domandiamo soltanto perché il consigliere Cozza non ci abbia avvisato anche del fatto che il giorno successivo sarebbe entrato in maggioranza. A meno che la sua scelta non sia stata maturata dopo la seduta per contraccambiare la decisione della minoranza di ritrovarsi compatta intorno a lui. La libertà di un consigliere merita rispetto, così come la trasparenza e la correttezza per chi si preoccupa per te. Buon lavoro».

Luca Simonetti

Lo sfogo di Simonetti (M5s): «Non ci credo che non ti vergogni neanche un po’»

Fra i più delusi dalla decisione – ma soprattutto dalle modalità – di Marco Cozza, è l’ex compagno di ‘squadra’, Luca Simonetti, consigliere comunale pentastellato. Ai social ha affidato il suo pensiero: «Caro Marco che ci fai su quel palco? Che ci fai lì con quella faccia sconsolata? Non ci credo che non ti vergogni neanche un po’. Almeno che non abbia conosciuto il più abile mistificatore dell’universo, non credo che tu oggi sia orgoglioso di te. Fino all’ultimo ho speso parole con i giornalisti per difendere il tuo senso dell’onore: ‘Marco alla Lega senza prima comunicarcelo? Impossibile’. Poi alle 13 di oggi è arrivato il tuo messaggio ed è arrivato l’inverno, non tanto per la scelta, ma per la modalità umanamente inaccettabile che ci hai riservato. Perché come sai non sono un politico di professione e non credo che nessuno dei consiglieri, degli attivisti dopo averti fatto eleggere con un programma ed un progetto locale, meritasse di vederti esposto come un trofeo su quel palco. Offerto alla vista del pubblico, fra le facce compiaciute degli amici degli inceneritori, delle privatizzazioni della sanità e del vuoto pneumatico farcito da 49 milioni di euro che si candida a governare questo paese. Sicuramente sei stato utilissimo a chi doveva recuperare, dopo una gestione catastrofica delle dinamiche interne del partito, punti con Salvini. Utilissimo a chi ti ha lasciato come fanno i gatti con i topi davanti all’uscio di Matteo come regalo per compiacerlo. Ma non ti illudere non credo farai molta più strada di così, sei solo una delle 16 anime perse che ad oggi hanno deciso di cambiare poltrona, probabilmente non sarai l’ultimo e qualche tuo predecessore può esserti testimone di come ogni iniziativa, oltre a quella di alzare la braciola a comando, in quelle fila non sia gradita. Ti ho conosciuto come una persona che rivendicava autonomia e libertà e questo ti abbiamo garantito nei limiti del confronto fra colleghi, ma  oggi ti sei commissariato da solo. Probabilmente la libertà non è per tutti, per le moltitudini è molto più rassicurante scegliersi un padrone. Per quanto ci riguarda – aggiunge Simonetti – come gruppo consiliare del M5s restiamo consapevoli che questa città ha bisogno di una vera opposizione che rappresenti una coscienza civica pulita, piuttosto che dell’ennesimo illuso convinto che riuscirà a cambiare le cose da dentro. Chi ride sotto i baffi si ricordi bene una cosa, la politica è una ruota che gira, la politica è fatta di percentuali ma anche di persone, di dinamiche complesse. Spesso capita che chi pensa di aver vinto commetta qualche errore che lo condanna. Detto questo cari attivisti, elettori, simpatizzanti, ricordate che noi anche con lo 0,3% andremo a testa alta e manderemo di traverso la cena alla ‘classe digerente’ di questa città, visto che è evidente che ormai il sistema ha da un bel pezzo cambiato casacca. Non si molla di un centimetro».

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