Terni, via Pinturicchio: valanga di ordinanze

Decoro urbano e sicurezza, il particolare caso di un edificio della via: un esposto per mancata manutenzioen e degrado murario ha fatto scattare una serie di provvedimenti

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di S.F.

Non una, non due, non tre. Ma ben cinque ordinanze, sei se si prende in considerazione quella estiva del 30 luglio: il Comune di Terni – dietro a tutto c’è un esposto, poi sviluppatosi nel corso dei mesi tra documenti amministrativi, accesso agli e via scorrendo  – ha messo nel mirino un edificio di via del Pinturicchio con facciate anche su via Borsi e via Alunno. Motivo? Mancata manutenzione, decoro urbano e conseguente stato del fabbricato che evidentemente non piace. Un caso quantomeno particolare.

Il lato via Pinturicchio

La storia e il degrado 

In avvio di marzo è scattato il procedimento amministrativo del Comune in seguito a segnalazioni – pare provenienti da qualcuno dei residenti – ricevute in merito alle condizioni dell’edificio. Gli uffici si sono attivati per tutte le verifiche del caso, accertando così che i proprietari dell’immobile «mantengono in stato di mancata manutenzione il fabbricato». Nulla di eclatante in realtà, ma tanto è bastato per far scattare una serie di provvedimenti da parte di palazzo Spada. Qual è il problema? «Uno stato di degrado dei paramenti murari dovuto al distacco del calcestruzzo copri ferro dai parapetti dei balconi e dalle fioriere», con «pregiudizio al decoro ed alla sicurezza, e in generale di tutti gli elementi accessori e di finitura che concorrono a definire l’aspetto esteriore dell’edificio medesimo, tale da compromettere il decoro nell’ambito del contesto d’inserimento dell’immobile».

Il lato via Alunno

La prima ordinanza e le assemblee di condominio

L’amministratore del condominio ha fatto richiesta di accesso agli atti – il Comune ha avvisato l’autore dell’esposto di tale azione – ad aprile ed il 30 luglio è scattata l’ordinanza numero uno a suo carico per risolvere la situazione. Non è stata sufficiente perché da quel momento si sono svolte una serie di assemblee condominiali per capire il da farsi: in sostanza è stato deciso che ogni singolo proprietario si farà carico degli interventi richiesti con un’unica condizione in comune, vale a dire il mantenimento di una «unitarietà di colore sulle sezioni di maggior impatto visivo, in quanto il condominio non ha potere sulle parti private quali balconi, parapetti e fioriere».

Il risultato

A più di sette mesi dall’avvio dell’iter ecco dunque una pioggia di singole ordinanze del Comune rivolte ai proprietari. Per tutti c’è un tempo massimo di novanta giorni: ordinata la sistemazione della facciata su lato di via Pinturicchio con il risanamento del calcestruzzo del frontalino/parapetto del balcone e delle fioriere, stessa questione sul lato di via Borsi e, infine, via Alunno. In quest’ultimo caso si aggiunge anche il sottobalcone. E chissà quanti altri fabbricati in città hanno problemi del genere.

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