«In 15 anni di lavoro per la stessa azienda, non ha mai avuto un problema. Nell’ultimo mese e mezzo, tre lettere di contestazione e poi, sabato 17 maggio, il licenziamento». Questa la sorte toccata ad un delegato sindacale della Cgil di 53 anni, dipendente di un’attività commerciale di elettronica ed elettrodomestici sita all’interno del centro commerciale Cospea Village di Terni. Mercoledì mattina la Cgil – presenti tutte le categorie, in testa la Filcams con la segretaria Lucia Rossi – ha tenuto una conferenza stampa nel parcheggio della struttura.
«Non entriamo nel merito del motivo del licenziamento, lo farà il giudice del lavoro presso cui verrà impugnato e nel quale riponiamo la massima fiducia. Ma quanto accaduto ci porta a puntualizzare ed affermare tutta una serie di cose. Se il licenzimento sia legato all’attività di delegato sindacale? Lo penso ma non posso dirlo», afferma Lucia Rossi.
«La solidarietà che esprimiamo – puntualizza la segretaria della Filcams ternana – prescinde dal fatto che il lavoratore sia un nostro delegato, l’avremmo espressa verso qualsiasi altro lavoratore colpito da una misura così drastica. Dopo 15 anni senza mai avere problemi o contestazioni, riteniamo impossibile che questa persona sia cambiata di punto in bianco. E la nostra è una battaglia che, più in generale, riguarda tutti coloro che finiscono per perdere un lavoro senza, come in questo caso e a nostro giudizio, una ragione fondata».
Il dipendente licenziato non era presente alla conferenza stampa del sindacato, «essendo molto provato dall’accaduto. Va capito. Peraltro a questa età non è affatto semplice ricollocarsi. Si dovrebbe sempre tenere conto che dietro le persone ci sono famiglie, vite. In generale – prosegue Rossi – il commercio a Terni, basti vedere la situazione del centro, sconta una crisi profonda. E le condizioni di lavoro finiscono per precarizzarsi sempre di più, anche per questo la battaglia deve riguardare anche i referendum dei prossimi 8 e 9 giugno, votando ‘sì’ per un lavoro più dignitoso, stabile e sicuro».
Per Lucia Rossi, «rivendicare diritti, evidentemente espone. È il ‘ricatto del lavoro’ che riguarda sempre più persone: spesso sono le donne le più colpite nell’ambito del commercio e del terziario. Se abbiamo riscontrato problematiche all’interno delle attività presenti nel Cospea Village? Nel caso di specie, nell’azienda che ha licenziato il nostro delegato, ci risulta che il contratto collettivo nazionale sia correttamente applicato. Di contro ci sono altre attività che fanno ricorso a ‘contratti pirata’ e anche per questo il nostro impegno, testimoniato qui oggi dalla presenza di tutti, non verrà mai meno».
ARTICOLI CORRELATI
Negozio del Cospea Village licenzia delegato Cgil. Il sindacato insorge