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Home » Terni festival, si chiude tra mostre e musica

Terni festival, si chiude tra mostre e musica

di Marco Torricelli
25 Settembre 2015
in Cultura, Eventi, Spettacolo
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
La singolare conferenza stampa

La singolare conferenza stampa

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di E.B.

Il fitto programma proposto dal Terni festival sta giungendo al termine, e per la chiusura, che sarà domenica 27 settembre, la direzione artistica proporrà, per il week end a partire dalle 17 di venerdì 25 settembre, un progetto nato dall’idea di quattro coreografe: Luisa Contessa, Fabritia D’Intino, Lucia Guarino e Marcella Valentina Mancini ‘Our streets are not paved with gold’. Questo sarà una riflessione artistica sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione, che ha visto la collaborazione dell’Arci di Terni. La curiosa presentazione è avvenuta all’interno dell’istallazione ‘Les Thermes’, realizzata dal gruppo di artisti francesi ‘France distraction’: una vasca piena di palline di plastica morbide sulle quali sono incise frasi tratte dal pensiero filosofico dello stoicismo.

IL PROGRAMMA DEL TERNI FESTIVAL

‘Le strade dell’Europa non sono lastricate d’oro’ Questa affermazione, fatta pochi mesi fa da un membro francese del consiglio europeo, in merito al problema dell’immigrazione, è stata la miccia che ha acceso l’ingegno delle quattro artiste, le quali hanno voluto ribaltare in modo sardonico questa esternazione, mettendo, tuttavia, lo spettatore nella condizione di dover riflettere sulle condizioni degli immigrati durante le loro terribili traversate, e su quanto sia difficile poi per loro integrarsi. «Abbiamo deciso di affidare a queste giovani coreografe questo delicato tema – ha dichiarato Linda Di Pietro, direttrice artistica del festival – a seguito di quanto emerso in questi ultimi mesi circa questa problematica. Ci siamo interrogati sul nostro festival, sulla cultura europea e abbiamo decisi a scegliere questo tema, soprattutto dopo aver sentito e letto le parole dei migranti: ‘we need to pass’, noi dobbiamo passare». «Per questo motivo abbiamo deciso di fare dell’ironia amara su questa frase – ha dichiarato Luisa Contessa, una delle artiste – creando un’istallazione, ‘The gold brick road’, lungo via Piave dove creeremo una strada d’oro, fatta con le coperte isotermiche che vengono consegnate agli immigrati appena sbarcati».

LE QUATTRO IDEATRICI DEL PROGETTO, L’INTERVISTA

Un quartiere ad arte Il progetto iniziale è stato poi man mano ampliato dalle creatrici, e ha dato vita ad altri tre istallazioni estemporanee tutte connesse al tema dell’immigrazione: «abbiamo coinvolto tutto il quartiere di Città giardino, che solitamente rimane sempre piuttosto marginale alla vita del centro. Gli altri tre eventi, connessi a quello centrale, saranno ‘Story bell’, un itinerario biografico dove la popolazione è invitata a suonare lungo alcune case di via Piave, mentre dall’altra parte del citofono delle persone racconteranno la loro personale esperienza, senza mettere in mostra il loro volto del protagonista; ‘Day off’ un’esperienza interattiva dove il pubblico è invitato a vivere una giornata da tirocinante all’interno delle attività degli esercenti che si sono resi disponibili; ‘The countless methods’ dove invece gli spettatori saranno coinvolti a rivivere gli infiniti modi in cui i migranti tentano di scappare dal loro paese. Preparare questo progetto è stato emozionante e stimolante, sia per la partecipazione attiva della popolazione ternana che ha messo a disposizione case e negozi, sia per il coinvolgimento di alcuni ragazzi immigrati accolti dall’Arci di Terni.»

Un progetto per l’integrazione A questo progetto ha aderito entusiasta anche l’Arci, la quale lo ha visto come un possibile viatico per favorire l’integrazione dei giovani immigrati nel tessuto sociale ternano. «Non è facile coinvolgere questi ragazzi – ha dichiarato Francesco Camuffo – per via del loro naturale sospetto e diffidenza. È difficile calarli in un mondo giocoso e contemporaneo quale è quello occidentale. Questo progetto è stato molto importante perché già altre volte abbiamo tentato di costruire dei pont, e questa volta ci siamo riusciti. Abbiamo deciso con l’occasione di pubblicare anche un libro con le storie di questi ragazzi, lasciandole anonime. La gente ha paura di loro solo perché la politica strumentalizza il fenomeno dell’immigrazione».  

FRANCESCO CAMUFFO SPIEGA IL RUOLO DELL’ARCI, L’INTERVISTA

 I concerti Accanto alle installazioni, sabato 26 settembre, ci saranno anche due concerti che si terranno nel piazzale del Caos: alle 19 la formazione ternano-romana di undici elementi della ‘d’, che coniuga elementi provenienti da raggae, con il funk, il rock e il soul. A partire dalle 22,30, invece sarà la volta del gruppo romano dei ‘Tête de bois’ che proporrà un repertorio fra musica jazz e poesia.

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