Terni, fra Bernardino: mercoledì i funerali a Sant’Antonio

Se ne è andato a 83 anni il frate che ha trasformato un antico covento, la Romita di Cesi, in luogo di pellegrinaggio

Condividi questo articolo su

di F.L.

Cesi e la sua montagna sono più sole. Si è spento all’età di 83 anni Bernardino Greco, meglio conosciuto da tutti come fra Bernardino, l’eremita di Cesi. Francescano, da 30 anni viveva alla Romita, sul monte Torre Maggiore, un antico convento che aveva trasformato in un luogo di accoglienza per i pellegrini in cerca di ristoro, anche e soprattutto per l’anima. Malato da tempo, dopo un periodo trascorso all’hospice era tornato recentemente proprio nella ‘sua’ Romita dove, nelle sue ultime settimane di esistenza terrena, è stato circondato dalle preghiere e dall’amore di tanti amici e fedeli.

Le sue parole

«Anche io sono natura. Se ad un certo punto muoio e torno alla terra dove sta il problema. Siamo tutti natura» è il profondo messaggio che lascia in testamento fra Bernardino, attraverso le parole che qualche anno fa aveva ‘donato’ a Voci dal silenzio-Un viaggio tra gli eremiti d’Italia, un libro Alessandro Seidita e Joshua Wahlen, poi diventato anche un dvd. «La natura mi ha insegnato ad apprezzare di più la vita – aveva detto -. E poi mi ha insegnato la fiducia nel futuro e l’umiltà. Rispetto alla grandezza delle montagne, alla velocità di un cane o al volo artistico dell’uccello, chi siamo noi? Se invece ci concentriamo sulla tecnologia, sulle macchine, sul traffico e i negozi, ad un certo punto ci impoveriamo spiritualmente. Questo è un prodotto nostro, invece il resto c’era già prima ed è infinito».

La sua storia

Di origini pugliesi, allievo del papa emerito Joseph Ratzinger, suo professore nel 1968 all’università di Tubinga in Germania, dove studiava teologia – come aveva raccontato lui stesso qualche anno fa in un’intervista a Il Venerdì di Repubblica -, fra Bernardino era arrivato a Cesi agli inizi degli anni ’90, dopo aver letto su un libro del ‘700, mentre si trovava a Todi, che san Francesco era passato per quelle montagne nel 1213. Il frate decise allora di dare il via ad un’impegnativa quanto lunga opera di ristrutturazione di quell’ammasso di ruderi, anche grazie alle offerte dei fedeli. Pietra dopo pietra, negli anni fra Bernardino ha accolto nell’eremo migliaia di ospiti, in tanti arrivati anche dall’estero. All’eremo della Romita, come era solito dire fra Bernardino, si potevano trovare le 3P: il posto, il pasto e la pace. Quella pace che lui ha ora trovato per sempre nell’infinito.

I funerali

«Quello che è l’aria per l’uccello che vola e l’acqua per il pesce che guizza e il sole per la terra che gira, è Lui per ciascuno di noi. Siamo avvolti dalla sua presenza invisibile e misteriosa come dall’aria che respiriamo. Senza di Lui non possiamo esistere. Dal momento che esisto, io sono sempre esistito nella mente di Dio e sempre esisterò. Il mio nome è scritto nel palmo della sua mano. Nessuno potrà mai cancellare la mia esistenza dalla storia dell’universo». Con queste parole La Romita di Cesi, attraverso la propria pagina Facebook, ha inteso annunciare la scomaprsa terrena di fra Bernardino. I funerali si terranno mercoledì 25 maggio alle ore 15 nella chiesa di Sant’Antonio, a Terni, con la salma che resterà nell’eremo fino al giorno dell’ultimo saluto.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli