Terni, il Briccialdi è ‘promosso’: diventa istituto statale di alta formazione

Esultano la presidente Letizia Pellegrini e il direttore Marco Gatti: «Si aprono importanti prospettive di sviluppo»

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«È ufficiale: l’istituto musicale Briccialdi di Terni è stato ammesso alla statalizzazione». Ad annunciarlo sono il presidente Letizia Pellegrini e il direttore Marco Gatti, dopo aver ricevuto la comunicazione nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 gennaio.

Un lungo percorso

«La notizia, che si è fatta attendere molto più a lungo di quanto previsto – spiegano – segna il compimento di un processo storico che per il Briccialdi è stato reso possibile dalla parificazione, nel 1974, e che a livello nazionale è diventato possibile con lo stanziamento previsto dalla finanziaria del 2017. Da questa data ad oggi – nel corso della presidenza di Letizia Pellegrini e della direzione di Marco Gatti – l’istituto Briccialdi si è preparato a questo traguardo attivando tutti i fattori: risanamento finanziario, organizzazione interna, relazioni pubbliche e istituzionali, indispensabili allo scopo. Ha anche allargato gli orizzonti dell’istituto e le forme di coinvolgimento cittadino e regionale: fronti che sarà altrettanto indispensabile continuare a coltivare a addirittura incrementare, con il concorso di studenti, docenti, personale, cioè le risorse umane di grande talento e generosità che costituiscono il primo punto di forza del nostro conservatorio».

Pellegrini e Gatti: «Ottima notizia per l’istituto e per la città»

Presidente e direttore possono a questo punto dire che «Terni ha una propria istituzione cittadina di tradizione secolare elevata al rango di istituto statale di alta formazione, con tutte le prospettive di sviluppo che questa acquisizione potenzialmente permette. Un’ottima notizia, dunque, oltre che per l’istituto, per la città tutta, alla quale il Briccialdi riserva grande cura, consapevole della propria mission civica e sociale, oltreché formativa». Ulteriori dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa online in programma sabato 22 gennaio alle ore 11.

Filipponi (Pd): «Meriti da distribuire»

Così il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Filipponi: «Siamo estremamente soddisfatti rispetto alla ammissione alla definitiva statalizzazione del nostro istituto Briccialdi, che garantisce sicurezza alla vita amministrativa del conservatorio e lustro a docenti, studenti ed alla nostra città. È opportuno ricordare – osserva Filipponi – che nel 2019 il nostro gruppo consiliare, pur da forza di minoranza, votò positivamente in consiglio comunale al rinnovo del contratto con il Comune. Tale traguardo della definitiva statalizzazione, va sottolineato, è inoltre possibile, dopo quanto già avvenuto in sede di legge di bilancio nel 2017 (per il 2018) per i passaggi preliminari al traguardo oggi raggiunti e le convenzioni tra il Comune di Terni e l’istituto fino al 2018. Prima del 2016, il Comune versava all’istituto oltre un milione di euro, poi in seguito 700 mila euro per il 2016/17 oltre il comodato gratuito della sede. Senza questi sforzi, oggi saremmo di fronte ad un altro percorso. Occorre un ringraziamento – conclude il capogruppo del Pd – alla attuale presidente, al direttore, ai precedenti cda, ai docenti, agli studenti, ai sindacati e alle rsu che hanno seguito con determinazione questo lungo, ma proficuo iter, per arrivare al risultato odierno».

Caparvi e Alessandrini (Lega): «A vincere non sono i partiti di sinistra, ma la città»

«Apprendiamo con grande soddisfazione la notizia della statalizzazione dell’istituto Briccialdi», si legge in una nota del segretario regionale della Lega Umbria, l’onorevole Virginio Caparvi e del vicesegretario, la senatrice Valeria Alessandrini, membro della commissione cultura di palazzo Madama. «Un risultato fondamentale, che garantisce continuità a una delle eccellenze locali, ottenuto grazie all’ottimo lavoro svolto dalla presidente Letizia Pellegrini, dal direttore Marco Gatti e da tutti gli attori coinvolti e che permetterà anche di mantenere le professionalità esistenti assicurando stabilità lavorativa ai docenti. A vincere non sono i partiti di sinistra, che solo adesso fanno la corsa ad accaparrarsi il merito, ma è la città di Terni che giunge ad un traguardo storico e prestigioso. Come Lega, a tutti i livelli, dalla giunta Latini fino ai colleghi parlamentari, abbiamo fatto la nostra parte, seguendo con attenzione le delicate e lunghe fasi del percorso di statalizzazione, non facendo mai mancare il nostro appoggio all’istituto Briccialdi. Costante è stata l’interlocuzione con i già ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti, che fin da subito avevano capito l’importanza dell’Istituto, per Terni e per il suo comprensorio. In ogni tappa dell’iter abbiamo offerto il nostro concreto sostegno, ascoltando, partecipando agli incontri e portando avanti le istanze del Briccialdi, che sono indissolubilmente legate a quelle del territorio. Da oggi parte una nuova fase, consapevoli che l’opera di rilancio della città, che sta portando avanti la giunta Latini, non possa prescindere dalla valorizzazione della cultura e delle sue eccellenze, e il Briccialdi ne è sicuramente l’esempio più calzante».

Gentiletti (Senso civico): «Ingiusto che se ne appropri una parte politica»

«La statalizzazione del Briccialdi è il risultato di un percorso condiviso e risalente, che parte dal basso fino ad arrivare in parlamento: per questo è ingiusto che se ne appropri una parte politica, come sta tentando di fare la Lega», scrive il consigliere comunale di Senso civico Alessandro Gentiletti. «Non è corretto anzitutto verso le lavoratrici e i lavoratori dall’istituto, che hanno tenuto duro e condotto in prima linea, insieme ai sindacati, una battaglia che si è rivelata essenziale e determinante. Un ruolo parimenti decisivo lo ha giocato la dirigenza dell’istituto, che si è rivelata determinata e caparbia. Innegabile poi il contributo anche delle precedenti amministrazioni regionali, soprattutto nell’ultima parte del mandato, che hanno investito e permesso ad una delle punte di diamante del nostro territorio di sopravvivere e andare avanti. Le tante iscrizioni di studenti, anche provenienti da fuori città, rappresenta un valore su cui investire. Sarebbe finalmente il momento, ora che è intervenuta la statalizzazione e l’istituto è più al sicuro, di avviare un concreto percorso e dotarlo di strutture adeguate che gli permettano al meglio di svolgere la sua missione e accogliere docenti e allievi. Predisporre protocolli interistituzionali finalizzati a ciò dovrebbe essere la preoccupazione di chi governa invece che concentrarsi ossessivamente sul voler mettere bandierine e intestarsi i meriti altrui».

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