Terni in lutto, addio a Franceschino Valli

L’indimenticabile attore del ‘Piccolo teatro Città di Terni’ è scomparso martedì mattina. Lascia un grande vuoto nella cultura popolare

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Terni e l’Umbria hanno perso uno dei suoi personaggi più importanti e noti del secondo dopoguerra. Un pezzo di storia della cultura popolare cittadina, del teatro, del Cantamaggio, un talento cristallino rimasto sempre legato – anche per indole – alla sua terra. Che ha amato e da cui ha ricevuto amore. Francesco Valli – per tutti Franceschino – non c’è più: è morto martedì mattina nella sua abitazione. Aveva 91 anni. I funerali si terranno mercoledì alle ore 14.45 nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, in viale Curio Dentato a Terni.

Francesco Valli e Bruno Budassi – ‘A li cunti facemo li pianti’

Attore poliedrico, molto più versatile di quello che le grandi commedie di Renato Brogelli – interpretate da protagonista indiscusso e sempre in amabile sinergia con Bruno Budassi – possano aver lasciato nell’immaginario collettivo. Francesco Valli sapeva ben destreggiarsi tanto nel teatro impegnato quanto in quello più popolare. Ma erano forse l’improvvisazione, la libera creatività del momento, il suo marchio di fabbrica. Il gusto per la battuta, unito ad un mestiere sconfinato, ne hanno fatto una delle figure più apprezzate – anche a livello umano – del panorama cittadino degli ultimi 60 anni. Mancherà a tutti noi, a Terni, a chi gli ha voluto bene.

‘La Maschera’, festival di Todi

Il cordoglio della pro loco di Marmore

Questo il toccante ricordo della pro loco di Marmore: «Piangiamo un amico, un artista, un uomo che tanto ha dato alla sua città. Francesco Valli è stato protagonista assoluto del teatro dialettale ternano, capace fino all’ultimo di catturare l’amore e l’ammirazione del pubblico, ha fatto divertire, emozionare e commuovere intere generazioni. Un tesoro davvero prezioso. Per Francesco recitare è stato un bisogno, come quello di amare o mangiare. È stato un pezzo importante del nostro vernacolo, una persona molto sensibile, un attore che non recitava ma diventava ‘quel personaggio’ grazie alla sua invenzione, creatività, improvvisazione. In giovinezza fu corteggiato dalla grande città, Roma, che lo voleva attore non solo dialettale ma lui stupì tutti rifiutando, per restare a regalare emozioni principalmente alla sua cittadinanza, nella sua lingua. Nonostante ciò, e senza snobismi nei confronti del vernacolo, quando vedevi sul palco Valli, lo capivi subito che non era un semplice attore dialettale ma un attore a tutto tondo, con i suoi tempi perfetti, con la capacità, anzi la ricerca dell’improvvisazione, con la sua innata simpatia e con la classe di cui vi parlavo prima. Vederlo a teatro o sentirlo raccontare la sua vita è sempre stato emozionante, ci ha regalato arte, bellezza, cultura, divertimento. Anche nei suoi silenzi riusciva a trasmettere ed insegnare moltissimo perché lui era attore, in privato e sulla scena, capace di far emozionare chi lo guardava e lo ascoltava. E se nel far questo, riusciva anche a far scendere una lacrimuccia allo spettatore, si può dire che era riuscito nel suo intento. Grazie Francesco, non ti scorderemo mai».

‘Aria de cullina’

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