Il titolo, certo. Ma c’è pure il ‘sottotitolo’ e, tanto per dire, sarà bene non trascurarlo, al momento di avvicinarsi al nuovo libro di Walter Patalocco. Perché quel sottotitolo fa capire dov’è andato – anche – ‘a parare’ l’autore.
Il libro Nelle 177 pagine del libro (‘Ternani che gente – Storie di una città’, Edizioni Thyrus), infatti, ci sono naturalmente i ternani, tratteggiati come Patalocco sa fare – e che i lettori di umbriaOn hanno mostrato di apprezzare, visto che la sua rubrica, ‘Il corsivo’, ha contribuito in maniera decisiva alla crescita del giornale – e raccontati con il consueto stile disincantato, ma mai superficiale; ma c’è – ecco il sottotitolo decisivo – anche la città, con la sua storia raccontata magari «in differita (a volte di millenni)», come dice l’autore, ma con quella semplicità, che non diventa mai banale, che permette a tutti di avvicinarsi ad essa senza timori.
WALTER PATALOCCO PARLA DEL SUO LIBRO – L’INTERVISTA

I temi In ‘Ternani che gente – Storie di una città’, che la casa editrice inserisce nella ‘Collana di studi e ricerche locali’ e che è arricchito dalle illustrazioni dell’architetto e figlio Alessio – i lettori trovano (il volume è già in libreria) persone e fatti, storie e curiosità – in qualche caso noti, in altri meno – ma trovano, tenuto insieme dal filo sottile e sapiente dell’autore, soprattutto il carattere della gente della ‘Conca’, quel carattere che l’ha portata a reagire sempre e a non rassegnarsi mai di fronte alle, tante, traversie con le quali si è dovuta – si deve e forse si dovrà ancora – confrontare. E ci trovano, soprattutto, lo stile di Walter Patalocco.