Il gip di Terni, Barbara Di Giovannantonio, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale che vedeva indagato per diffamazione il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, a seguito delle affermazioni di quest’ultimo in replica alla Lega di Terni – era l’ottobre del 2023 – e la conseguente denuncia da parte del segretario leghista Devid Maggiora.
Dopo un intervento della stessa Lega sui temi della sicurezza cittadina, Bandecchi aveva risposto via social, affermando: «Che di droga ne gira tanta a Terni lo sapevo, che la usassero anche soggetti politici non lo immaginavo».
Dopo la denuncia, il pubblico ministero titolare del fascicolo – Raffaele Pesiri – aveva chiesto l’archiviazione del procedimento per la ‘particolare tenuità del fatto’. Una posizione a cui si erano opposti, di fronte al gip, sia Bandecchi che la Lega. Il primo, attraverso i propri legali – gli avvocati Carlo Pacelli e Giorgio Panebianco – perché voleva sì l’archiviazione, ma nel merito e tale da scagionarlo completamente. La seconda, con gli avvocati Simone Pillon e Sara Napoleoni, per ottenere la prosecuzione del procedimento penale e quindi la citazione a giudizio del sindaco.
È andata bene a Bandecchi, che ha ottenuto la ‘piena’ archiviazione. Scrive il giudice nel motivare la decisione: «Nelle parole incriminate non è ravvisabile il contenuto diffamatorio, poiché Bandecchi non ha rivolto accuse al Maggiora di fare uso di sostanze stupefacenti, bensì ha criticato e restituito alla Lega le accuse e le critiche politiche ricevute […] Manca peraltro uno specifico e inequivocabile riferimento alla persona del denunciante. Non si ravvisano frasi inutilmente umilianti e aggressive, scritte al solo fine di aggredire e inveire personalmente e gratuitamente il destinatario. Si ravvisa dunque l’esimente del diritto di critica».
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