Ordine architetti Terni, Cecere presidente

Lunedì si sono svolte le elezioni per il quadriennio 2021-2025: prende il posto di Marco Struzzi. C’è il nuovo consiglio: «Trasparenza e comunità»

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Stefano Cecere presidente, Rocco Olivadese vice, Franca Ferranti segretario e Alberto Tiberi tesoriere. Queste le cariche conferite lunedì nel corso del nuovo consiglio dell’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Terni: resteranno in carico per il quadriennio 2021-2025. Saluta l’ex numero uno Marco Struzzi, in carica per otto anni a partire dal 2013.

Il nuovo consiglio e l’obiettivo

Eletti anche Francesco Andreani, Paola Barsotti, Vanessa Salvo, Monica Di Orazio e Moreno Polleggioni: «L’emozione è tanta, quanto la voglia – le parole di Cecere, socio/presidente di Ea Group srl – di poter fare bene e di lavorare per tutto l’Ordine degli architetti della Provincia di Terni, desidero solo aggiungere che il nostro territorio è vasto e come tale è importante nella sua totalità senza distinzione di grandezza o numero. Vorrei innanzitutto ringraziare la mia famiglia i mie figli che pur oramai grandi e stando fuori da questa città mi hanno supportato e spinto in questo percorso, oltre naturale a tutti i nostri sostenitori e colleghi che hanno creduto fin dall’inizio a quello che stavamo facendo e al nostro progetto, regalandoci questo esito. Abbiamo cosi creato una squadra affiatata, costituita da architetti liberi professionisti, dipendenti, imprenditori e progettisti di qualità, riservando un’attenzione particolare ai giovani che sono il nostro futuro e a cui credo fin da sempre e sempre dimostrato anche nei miei trascorsi di rappresentanza in altre Associazioni. Abbiamo ascoltato tutti gli interpellati e, infine, abbiamo iniziato a proporci con umiltà e voglia di rappresentanza  agli iscritti, arrivando al risultato di ora. Il nostro intento è stato quello di rivolgerci a tutti i colleghi dislocati sul nostro territorio poiché credo che vogliamo essere un ordine compatto e trasparente, più aperto ed inclusivo, che possa aiutare tutti gli architetti della Provincia nello svolgimento della propria professione. Desideriamo che l’architetto riacquisti l’importanza che merita nella società, che possa dare il proprio contributo tecnico e culturale, che sia generatore di processi e di visioni.

Marco Struzzi

Trasparenza e momento difficile

«Le azioni – prosegue Cecere – che questo consiglio metterà in campo ruotano attorno ad alcune parole chiave: comunità, perché solo attraverso il dialogo tra gli iscritti e altri soggetti, quali istituzioni, enti, associazioni, altri Ordini professionali., ecc., è possibile trovare soluzioni condivise per il bene della collettività; gruppi territoriali, ovvero gruppi di lavoro, che coinvolgano gli iscritti di tutta l’area della Provincia di Terni, per aumentare la partecipazione agli incontri da parte dei tanti colleghi spesso estromessi per difficoltà a raggiungere la sede centrale; trasparenza, sia attraverso l’inedita proposta dei consigli straordinari aperti agli iscritti, al fine che possa essere aumentata la partecipazione alla vita ordinistica, sia promuovendo momenti di confronto attraverso opportuni incontri in presenza o in modalità online; sinergia e chiara partecipazione con un nostro delegato con l’Associazione Sisto Mastro di Casa e il Centro studi Ridolfi per lavorare con scelte condivise e per promuovere l’architettura e il ruolo dell’architetto. Infine, ma non ultima un’attenzione particolare ritengo debba essere riservata al lavoro; il momento storico che stiamo attraversando è molto complesso e difficile: usciamo da un anno di lockdown, di fermo cantieri e uffici, con una committenza preoccupata ad investire, nonostante le agevolazioni fiscali. Queste, che devono trainare il mondo delle costruzioni e quello professionale, sono in gran parte in scadenza a meno di proroga e si attuano attraverso meccanismi farraginosi, con norme di difficile interpretazione e procedure talvolta faticosamente attuabili o che espongono il professionista, le imprese e il committente ad inevitabili errori e conseguenti responsabilità. Nonostante questa criticità – chiude Cecere – sono ottimista. Questo consiglio, supportato dall’impegno di chi vorrà aiutarlo, lavorerà affinché l’architetto ‘imprenditore di se stesso venga riconosciuto quale attore a garanzia della qualità e del valore culturale del progetto». Cecere è nativo di Roma e ha compiuto 58 anni lo scorso 29 marzo.

 

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