di S.F.
Realizzazione di una casa di cura privata a Terni, la questione finisce al Tribunale amministrativo regionale. Del tema se ne torna a parlare perché martedì mattina a Perugia è andata in scena l’udienza pubblica che vede coinvolta la Centro imaging diagnostica avanzate tecnologie srl – la ricorrente – e la Regione Umbria, difesi rispettivamente dagli avvocati Giovanni Ranalli e Anna Rita Gobbo.
POTENZIAMENTO CLINICA IN VIA IPPOCRATE: IL COMUNE DICE NO
Sanità Umbria, ok dal ministero: 80 posti convenzionati nel Ternano e terzo polo
Il ricorso della Cidat è in realtà del 2023 e oggi c’è stata l’udienza pubblica di merito per discuterne. Il motivo? La società ha impugnato la decadenza dell’assenso già rilasciato da palazzo Donii – di mezzo c’è il regolamento del 2017 – nell’ambito del procedimento finalizzato all’emissione dell’autorizzazione unica. Utile proprio alla realizzazione di un edificio per una clinica privata. Chiaro che la questione ha preso corpo soprattutto dopo quanto stabilito dalla giunta Tesei nel dicembre 2023 per gli 80 posti letto per strutture private accreditate e convenzionate nella provincia ternana. Il ricorso è stato discusso e la sentenza è attesa al massimo per fine novembre.
La società si è esposta due giorni dopo, giovedì 10 ottobre. In sostanza per confermare «la sua disponibilità a realizzare 80 posti letto in più nella sua struttura a Terni e auspica una decisione positiva da parte del Tar dell’Umbria che deve stabilire se l’autorizzazione inizialmente acquisita sia ancora valida o meno». Si parla di un investimento di circa 20-25 milioni di euro. «La Regione Umbria ha autorizzato la realizzazione dell’opera prima del Covid, ma qualche mese fa ha emanato un nuovo regolamento secondo il quale i lavori per la realizzazione degli 80 posti letto sarebbero dovuti partire entro due anni dalla concessione dell’autorizzazione. Quindi i termini, alla luce della nuova normativa, sarebbero scaduti, perché il nuovo regolamento farebbe decadere le precedenti autorizzazioni che non ponevano invece limiti temporali alla realizzazione. Per questo Cidat ha impugnato il provvedimento e portato la Regione Umbria davanti al Tar dell’Umbria. A questo punto diventa dirimente la decisione del Tar e un eventuale successivo ricorso al Consiglio di Stato. Noi speriamo in una sentenza che ci consenta di far valere e ripristinare i diritti acquisiti e quindi di portare a termine un’opera che permetterà di mettere a disposizione della sanità ternana nuovi importanti posti letto».