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Home » Terni: scontro Comune-privato sul parcheggio. Centinaia di migliaia di euro in ballo

Terni: scontro Comune-privato sul parcheggio. Centinaia di migliaia di euro in ballo

di Simone Francioli
16 Giugno 2022
in Altre notizie, Attualità, Imprese
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
L'area interessata è da oltre 1.000 metri quadrati

L'area interessata è da oltre 1.000 metri quadrati

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di S.F.

Una vicenda tanto curiosa quanto lunga, considerando che va avanti da decenni. All’apparenza niente di particolare, in realtà la storia è più che complessa e ha coinvolto anche le aule dei tribunali: il contenzioso riguarda il Comune di Terni ed una società privata, la Agrind Export Srl di Roma, per una porzione di terreno da 1.166 metri quadrati in via del Maglio, davanti a Mediaworld. Si tratta di una zona utilizzata come parcheggio. E allora qual è il motivo del contendere? Il valore e l’occupazione nel corso degli anni. Palazzo Spada ha avviato la procedura di acquisizione sanante sulla base dell’articolo 42-bis del Dpr 327 del 2001.

L’area interessata è da oltre 1.000 metri quadrati

L’esproprio e l’articolo 42-bis

La questione è molto tecnica ma il 1° comma del citato articolo 42-bis sintetizza bene cosa vorrebbe fare palazzo Spada: «Valutati gli interessi in conflitto, l’autorità che utilizza un bene immobile per scopi di interesse pubblico, modificato in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità, può disporre che esso sia acquisito, non retroattivamente, al suo patrimonio indisponibile e che al proprietario sia corrisposto un indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, quest’ultimo forfetariamente liquidato nella misura del 10% del valore venale del bene». Ecco, il problema è che al momento non c’è un esproprio ‘valido’ ma la zona è comunque utilizzata a destinazione pubblica (i parcheggi). Come mai si è creata questa particolare situazione? L’inizio della vicenda risale tra gli anni ’80 e ’90 con il programma comunitario Resider, vale a dire finanziamenti a fondo perduto per i territori in riconversione industriale: in quell’epoca furono espropriati diversi terreni a Maratta per sviluppare le attività (anche commerciali). Bene. Anzi no, qualcosa andò storto.

IL TESTO UNICO SULLE ESPROPRIAZIONI PER PUBBLICA UTILITÀ

La zona interessata

Il contenzioso, la cifra  e l’iter coattivo

Da quanto si apprende il Comune di Terni all’epoca non prorogò il vincolo preordinato all’esproprio e negli anni successivi si è sviluppato il contenzioso su queste due particelle da oltre 1.100 metri quadrati complessivi. A vuoto anche i vari tentativi transattivi e la questione è andata a finire addirittura in Cassazione (e tornerà in Corte d’Appello). Cosa succede ora in definitiva? Palazzo Spada si appoggia al decreto per applicare e portare avanti la cosiddetta ‘acquisizione sanante’, pagando un indennizzo alla società privata coinvolta. E qui spunta un altro problema, il ‘quantum’. La stima del Comune per la proposta di acquisizione è di 204.633 euro, somma che nasce da una perizia della direzione lavori pubblici e manutenzioni. Peccato che la Agrind abbia richiesto un valore diverso, molto più alto. Semplificando al massimo, dall’amministrazione hanno intenzione di procedere per via coattiva e, in questo modo, chiudere la partita.

Palazzo Spada

Competenza dell’Osl e occupazione illegittima

Gli oltre 200 mila euro andrebbero a gravare sulla gestione liquidatoria dell’Osl e non su quella ordinaria del Comune post-dissesto. Motivo? «Sono riferiti – si legge nell’avviso – alla sanatoria di occupazioni senza titolo verificatesi in data antecedente la dichiarazione di dissesto, così come recentemente ribadito dal Consiglio di Stato, adunanza plenaria 15/2020, che ha affermato: ‘L’atto di acquisizione sanante, generatore dell’obbligazione (e quindi del debito), è attratto nella competenza dell’Osl e non rientra quindi nella gestione ordinaria, sia sotto il profilo contabile sia sotto il profilo della competenza amministrativa, se detto provvedimento ex art. 42-bis è pronunciato entro il termine di approvazione del rendiconto della gestione liquidatoria e si riferisce a fatti di occupazione illegittima anteriori al 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato’». Di mezzo c’è anche un giudizio pendente al Tar. Intanto scattano i trenta giorni a disposizione della Agrind per depositare eventuali osservazioni e censure.

«Perplesso»

In sostanza il Comune ha occupato in modo non legittimo il terreno per anni e poi ci ha fatto dei lavori di sistemazione, ora c’è da risolvere l’inghippo. Il rappresentante legale della Agrind Export srl è Alessandro Marcelli: «Esprimo perplessità per l’avvio del procedimento perché ci sono dei procedimenti giudiziari pendenti sia al Tar che al tribunale ordinario». Vedremo gli sviluppi di uno scontro più che inusuale.

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