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Home » Terni, vecchie e nuove povertà crescono

Terni, vecchie e nuove povertà crescono

di Fabio Toni
10 Aprile 2020
in Apertura 5, Coronavirus, In evidenza
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di Alice Tombesi

«Quella che ci siamo trovati ad affrontare è stata una realtà inaspettata. Tutta questa presenza di bisogno che non vediamo nel quotidiano ma che in realtà è molto diffusa» racconta un volontario di Azione Cattolica di Terni, tra le associazioni che attualmente svolgono sul territorio umbro attività di supporto alle persone che più ne hanno bisogno nel pieno dell’emergenza coronavirus. «Abbiamo iniziato facendo un servizio ai disabili e agli anziani, poi sono cominciate ad arrivare richieste anche da parte di persone che non potevano permettersi di fare spesa».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Nuove emergenze

Il blocco delle attività lavorative, da un mese a questa parte, ha messo in serie difficoltà chi si è ritrovato nel giro di poco a non avere più alcuna fonte di reddito. Diverse associazioni di volontariato – Azione Cattolica, Movimento per la vita, Comunità di Sant’Egidio – che già nella prassi quotidiana svolgono attività di supporto, sono scese in campo durante questa fase di crisi: «Insieme ad Azione Cattolica giriamo per la città di Terni – racconta Giovanni Mancini, volontario di Movimento per la vita – portando la spesa a casa delle persone che non possono uscire. Durante questi servizi ci siamo resi conto del bisogno: persone, ad esempio, che non riescono nemmeno a compilare il modulo per il buono spesa perché non conoscono la lingua».

La povertà avanza

Le conseguenze del coronavirus hanno toccato il nervo scoperto delle città italiane, come nel mondo d’altronde, in cui fasce di popolazione lavorano anche in ‘nero’ per potersi mantenere e far mangiare la propria famiglia. Nel momento in cui la macchina economica di un intero paese si blocca, ‘sacche di povertà’ – come le definisce Mancini – escono fuori, irrompendo nella realtà di una città di provincia che non era a conoscenza della loro diffusione estesa. Il lavoro sinergico di diversi gruppi di persone ha permesso di far arrivare un aiuto capillare a chi ne ha fatto richiesta.

Sostegno a tuttotondo

La comunità di Sant’Egidio, ad esempio, ha affiancato ai loro servizi (supporto psicologico per gli anziani, rete telefonica di compagnia, consegna a casa di spesa e farmaci) una collaborazione con il Circolo dopolavoro sanità di Terni: «Ci sono stati consegnati dodici buoni spesa da 100 euro» racconta la dottoressa Maria Grazia Proietti della comunità di Sant’Egidio che aggiunge: «Siamo sempre in movimento. I farmaci sono il servizio che più svolgiamo ma non solo: quando vado a fare spesa per gli anziani spesso mi chiedono di portare via anche i rifiuti, oppure di pagargli le bollette in tabaccheria, o di consegnargli le mascherine distribuite gratuitamente dalle farmacie».

Prospettive oltre l’emergenza

A queste attività, quindi, si affianca l’aiuto verso chi tutto questo non può permetterselo. Da qui nasce, inoltre, la collaborazione del Circolo dopolavoro sanità con la Caritas: «Abbiamo anche deciso di distribuire pacchi alimentari tramite la Caritas – afferma il dottor Rozzi, presidente del Circolo -, iniziativa a cui ha aderito anche la Consulta dei giovani medici. Volevamo dare una mano». Gesti di solidarietà che per molti, finchè tutto questo non sarà finito, faranno la differenza: «La speranza è che si stabilisca qualcosa di permanente a livello comunale che possa provvedere anche in futuro» conclude il volontario di Azione Cattolica.

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