L’allarme gira attraverso la rete – rilanciato da enti, istituzioni e anche personale delle forze dell’ordine – e recita così: «Abbiamo appreso che ci sono persone che si stanno spacciando per tecnici comunali inviati alle abitazioni private per i sopralluoghi, approfittando della situazione di emergenza per derubare le case dei cittadini».
Assisi Fra i Comuni che hanno evidenziato il rischio, c’è quello di Assisi: «I nostri tecnici sono riconoscibili attraverso il tesserino della città di Assisi e si stanno recando solamente nelle case segnalate dai privati, che hanno quindi fatto richiesta di sopralluogo al numero 075.8138407. Per qualsiasi dubbio vi invitiamo a chiamare per verificare i nomi dei tecnici che bussano alle vostre porte».
Perugia Sul punto la Prociv del Comune di Perugia ha diffuso una nota: «Abbiamo avuto delle segnalazioni in merito a soggetti che si presentano nelle abitazioni muniti di un tesserino dichiarando di essere personale tecnico del Comune di Perugia o della Protezione civile. Fate molta attenzione in quanto il nostro personale fa sopralluoghi solo su richiesta, e non in maniera generalizzata, e in presenza dei vigili del fuoco. Se avete dubbi chiamate i numeri 075.5773116 e 5773117 o il comando dei carabinieri».
«Chiamare le forze dell’ordine» A rilanciare l’allerta è stato anche il comandante della stazione carabinieri di Ferentillo (Terni), Alessandro Lumia: «Stanno girando persone italiane che si spacciano per tecnici mandati dal comune per verificare se nelle vostre abitazioni ci sono crepe dovute dal terremoto di questi giorni. Hanno tesserino falso e cercano di entrare per rubare. Non aprite a nessuno e avvisate specialmente le persone anziane. A Ferentillo – scrive il comandante – non è stato segnalato nessun caso e l’appello è solo in via precauzionale».
A Fabro il sindaco Maurizio Terzino scrive: «Massima attenzione. Nessun tecnico comunale a Fabro è stato incaricato di effettuare verifiche antisismiche negli edifici privati. Se qualcuno suona alla vostra porta è certamente uno sciacallo, pertanto non aprite e chiamate immediatamente i carabinieri». Un appello rilanciato via via da molti sindaci umbri e non solo.
