Una giovane di 24 anni, con precedenti, è stata arrestata dai carabinieri del Norm di Orvieto per le ripetute violazioni al divieto di avvicinamento all’ex compagno, 43enne orvietano, vittima di atti persecutori. La donna è stata tradotta in carcere.
«L’uomo – riferiscono i carabinieri in una nota – appartenente alla categoria dei cosiddetti ‘soggetti fragili’, ha vissuto per lungo tempo in uno stato di ansia ed oppressione causato dall’invadenza ossessiva e sempre più pressante della 24enne: le sue abitudini quotidiane erano profondamente cambiate, al punto da vedersi costretto a modificare i propri percorsi, a vivere nell’allerta costante ed a rinunciare anche alla serenità di una passeggiata nel centro storico».
«L’insistenza della donna – prosegue – è arrivata al punto da coinvolgere anche il suo nucleo familiare, fortemente preoccupato per l’incolumità e l’equilibrio psicologico del congiunto che, ormai allo stremo, a metà dello scorso mese di aprile si è rivolto ai carabinieri di Orvieto, sporgendo denuncia. Le immediate indagini svolte dall’Arma e coordinate dalla procura ternana con le modalità previste dal cosiddetto ‘codice rosso’, hanno portato all’emissione nei confronti della 24enne, da parte del gip di Terni, della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico».
«Nonostante il provvedimento cautelare irrogato il 26 aprile – si legge nella notra dell’Arma – la giovane, pochi giorni dopo, è stata sorpresa da una pattuglia nelle immediate vicinanze dell’abitazione del 43enne, venendo tratta in arresto e sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Ancor prima del rito direttissimo la donna ha disatteso nuovamente le misure imposte, evadendo in due distinte occasioni che sono state immediatamente segnalate all’autorità giudiziaria. Sottoposta, all’esito dell’udienza di convalida, all’obbligo di firma presso la stazione carabinieri di Orvieto, la donna ha continuato ad ignorare le prescrizioni imposte tanto è vero che il 10 maggio è stata nuovamente sorpresa da una pattuglia dell’Arma nelle immediate vicinanze della persona offesa e, pertanto, arrestata in flagranza. Dopo l’ulteriore udienza di convalida, le è stato inasprito l’obbligo di firma con presentazione alla polizia giudiziaria due volte al giorno, misura rivelatasi ancora una volta inefficace. Le ulteriori segnalazioni inoltrate hanno così portato all’emissione della misura più afflittiva, eseguita dai militari orvietani: la giovane è stata associata al carcere femminile di Perugia».