Trasporto disabili: «Stanchi e disperati»

Terni, il comitato delle famiglie che accedono ai centri diurni fa il punto ed elenca i problemi: «Per risparmiare 10 mila euro Comune e Usl mettono in ginocchio le famiglie»

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del Comitato dei familiari dei centri diurni di Terni

In riferimento alla decisione del comune di Terni di modificare la gestione dei trasporti presso i centri diurni fatta a marzo 2019 e ulteriormente modificata a giugno 2019 con delibera n. 154, a fronte di un piccolo contributo di 160 euro mensili, le famiglie sono state lasciate completamente sole ad affrontare la gestione dei trasporti dei loro familiari. Questo sta provocando una serie di problemi e disservizi per famiglie che, già profondamente provate, si ritrovano con il passare dei mesi ad essere sempre più stanche e disperate. Elenchiamo qui brevemente i problemi più dirompenti.

I casi di persone più gravi (precisamente tre), perché presentano disabilità complesse o perché molto distanti dal centro di appartenenza, sono rimaste senza servizio nonostante le rassicurazioni dell’assessore. Queste rimangono a casa o vengono portate dai familiari con enormi sacrifici.

Nove disabili ultra sessantaquattrenni dal 15 giugno sono senza alcun servizio e alcun contributo. Le famiglie, che sono formate da persone molto anziane, debbono provvedere da soli a trasportare i propri familiari, o li stanno ritirando dai centri rischiando di farli rimanere isolati tra le quattro mura domestiche. Lo scaricabarile tra Comune e Usl 2 sta massacrando le famiglie soprattutto i fratelli o le sorelle di questi soggetti anch’essi anziani. Le ditte che trasportano le persone con disabilità si rifiutano di fornire il servizio anche con il contributo economico diretto delle famiglie stesse. Si allega lettera firmata dagli interessati e inviata a sindaco, direttore Usl 2 e per conoscenza al prefetto. Ci chiediamo come è possibile che per risparmiare 10 mila euro l’anno due enti come il Comune di Terni e la Usl Umbria 2 debbano mettere queste famiglie nella completa disperazione.

LA LETTERA INVIATA A SINDACO E ISTITUZIONI

Inoltre abbiamo avuto comunicazione da una delle ditte ‘Ambulaife’ che trasporta sei persone con disabilità motoria in carrozzina che dal 15 luglio 2019 sospenderà il servizio e ad oggi non ci risulta che le altre ditte iscritte nell’elenco abbiano pulmini in grado di trasportare persone in carrozzina.

Molte persone trasportate nei centri, essendo solo tre i pulmini a disposizione, hanno ancora tempi di percorrenza lunghissimi anche di 1h e 30 minuti / 2 ore a trasporto che con il caldo attuale va ad aggravare le loro condizioni fisiche e psichiche. Anche la soluzione prospettata dell’utilizzo del servizio a chiamata del Cmt per alcuni casi più complessi, si è rivelato un buco nell’acqua perché tale servizio non ha spazi per trasporti fissi e continuativi come quelli che servivano in questi casi e le persone non hanno trovato posto.

Chi ha seguito fin dal principio questa pesante vicenda ricorderà che l’assessore parlava di libertà di scelta; ebbene le due ditte rimaste in elenco, per poter rientrare nei costi, hanno chiamato i familiari interessati comunicando che, se vogliono continuare ad utilizzare il loro servizio, dal 1° luglio devono pagare un abbonamento fisso di 160 euro al mese a prescindere dal numero di trasporti effettuati (siano essi uno soltanto o il massimo di 25), quindi anche qui niente della promessa libertà di scelta.

di Alessandro Gentiletti
Consigliere comunale di ‘Senso Civico’

Noi stiamo dalla parte delle famiglie dei disabili. Quanto denunciano nella lettera inviata all’Usl, al prefetto e al sindaco ci provoca rabbia. Ancora una volta emerge che il metodo ed il sistema che è stato scelto per il trasporto dei disabili, purtroppo, non funziona. Siamo convinti che poteva essere intrapreso un percorso radicalmente diverso. La replica dell’assessore di riferimento ci lascia insoddisfatti. Questa amministrazione sembra sempre più impermeabile alla città e incapace di ascoltarne le istanze e mettersi in discussione. Il fatto che da lunedì ci sarà un nuovo operatore in sostituzione di Ambulaife, poi, non solo non risolve il problema che è stato sollevato, ma a nostro parere lascia ancora una volta perplessi sulla procedura che è stata prevista dalla delibera. Vorremmo sapere da subito chi è e se abbia già protocollato la domanda o meno. È un diritto degli utenti del servizio e dovere della pubblica amministrazione esplicitarlo.

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