«Con oltre un anno di ritardo, l’Umbria si adegua alla normativa nazionale per le modalità di iscrizione e ‘ripulitura’ delle liste di disoccupazione, che nella nostra nostra regione sono arrivate a contenere oltre 140 mila nominativi», a farlo presente sono i sindacati locali di Cgil, Cisl e Uil.
La comunicazione «Lo fa quasi in sordina e senza alcuna partecipazione e concertazione con le parti sociali e, visto il notevole ritardo, non si potrà portare a scusante il carattere di urgenza della delibera», dicono. «Ma il coinvolgimento delle parti sociali avrebbe garantito una maggiore pubblicità e informazione agli interessati, evitando a tantissimi disoccupati di trovarsi cancellata la propria iscrizione dalle liste dei Centri per l’impiego».
Legge 68 Un problema, forse, «non gravissimo per coloro che non rientrano nelle categorie protette, non essendo più valido per loro il criterio cronologico, ma assolutamente drammatico per i tantissimi iscritti con la legge 68 – Norme per il diritto al lavoro dei disabili -, per i quali la data di iscrizione è ancora un criterio per poter ottenere un posto».
Rinnovare il patto Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria ricordano pertanto che, «allo stato attuale, tutti i disoccupati iscritti alle liste dell’Umbria con patto di servizio – quello che va sottoscritto per poter usufruire delle politiche attive offerte dal servizio -, scaduto 31 dicembre 2014, devono recarsi al Centro per l’impiego di residenza per rinnovare il patto stesso entro il 30 giugno 2015, pena la cancellazione dalle liste di disoccupazione».
Proroga Resta il fatto che «questa situazione di emergenza non è tollerabile, soprattutto perché i ritardi di chi doveva fare e non ha fatto ricadono sulla pelle dei disoccupati e tra questi di coloro che sono ancora più fragili». Cgil, Cisl e Uil chiedono pertanto alla Regione Umbria «di concedere ulteriori 60 giorni per permettete a tutti gli iscritti di poter recuperare l’iscrizione, anche oltre il termine del 30 giugno, in modo particolare per gli iscritti con legge 68».