Umbria, lite continua: è rissa su tutto

Politica, sanità ambiente, economia. E pure religione. Si assiste a risse continue tra chi è contro e chi è favore senza nemmeno sapere bene su che. Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

Non è il vento di San Valentino, è proprio una buriana. Sarà colpa della televisione? Dei talk show in cui i politici continuano a litigare, anche se gli ascolti calano? Delle fiction che mostrano comportamenti disinvolti, liti, tradimenti, sopraffazioni? O dei social che a volte danno la stura e aiutano a perdere inibizione e a non tener conto del rispetto – almeno un minimo! – per gli altri?

Quest’Umbria serafica, ex cuore verde d’Italia è alle prese con indagini su infiltrazioni mafiose – i rifiuti, adesso alcuni cantieri stradali – che arrivano, sì, sempre di sguincio, che sfiorano e lambiscono, ma per quanto tempo si potrà resistere?

Per essere un po’ più fiduciosi, ci vorrebbero governi locali non solo attenti. Ma operanti, dinamici, che non continuino costantemente a guardare con la coda dell’occhio il bidone dei voti e che vadano al di là e al di sopra di divisioni a raggiera. Che discutano alla ricerca del meglio per affrontare i problemi che cadono addosso ai cittadini: le ristrettezze economiche, i servizi sempre più risicati, il nervosismo dilagante, le preoccupazioni per il futuro dei figli e dei nipoti, la salute. Invece si assiste a risse continue tra chi è contro e chi è favore senza nemmeno sapere bene su che.

Intanto si assiste alla guerra per le nomine in sanità, sui nomi dei direttori generali che – secondo certi – sono state come un colpo di mano che ha provocato le dimissioni di un componente il governo regionale (accolte con una certa indifferenza) e la giubilazione o il trasferimento lampo di qualche direttore generale senza che altri chiedessero almeno il perché. Divisioni che non risparmiano nemmeno un sodalizio che ai non maliziosi potrebbe sembrare l’esempio di un posto tranquillo e di riflessione come potrebbe essere una fondazione seppur bancaria.

Divisioni e digrignare di denti ai vertici e tra questi e la base, o come ormai si dice “la gente”, “il territorio”. C’è scollamento tra Palazzo Spada e l’uomo e la donna della strada, per di più piena di buche, al punto che ormai nemmeno si colloquia o si discute: ci si ignora. Con la volontà di farlo incerti casi, come accade tra il vescovo e i parrocchiani di San Valentino.

Nessuna delle due parti fa un passo avanti. Anzi, siamo alle piccole ripicche e alle impuntature. L’unica speranza è che a furia di farsi boccacce a qualcuno scappi almeno da ridere.

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