Umbria, Psr 2014-2020: svelati i dettagli

Illustrate ad Orvieto le sei ‘priorità’ del Programma di sviluppo rurale ed i relativi fondi assegnati dalla Regione

Condividi questo articolo su

Dopo le anticipazioni di mercoledì, in occasione dell’insediamento del comitato di sorveglianza, il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione è stato presentato ufficialmente ad Orvieto.

Il Psr in cifre Saranno circa 877 i milioni di euro disponibili nell’arco di 7 anni (378 milioni dal bilancio dell’Unione europea e 499 milioni di cofinanziamento fra Stato e Regione Umbria). Il Psr Umbria finanzierà azioni nell’ambito di tutte le sei priorità dello sviluppo rurale: il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali (97.900.000 euro, pari all’11% del totale della spesa pubblica); competitività del settore agricolo e silvicoltura sostenibile (186.600.000 euro pari al 21%); l’organizzazione della filiera alimentare, inclusa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo (84.600.000 euro pari al 10%); preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi relativi all’agricoltura e alle foreste (245.600.000 euro pari al 28%); l’uso efficiente delle risorse e il clima (80.000.000 euro pari al 9%); l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali (155.656.355 euro pari al 18%).

Le piorità Un rilievo particolare, spiega la Regione, «viene dato alle azioni per il trasferimento di conoscenze, con la previsione di 4.400 posti per la partecipazione ad attività di formazione, e per l’innovazione, a sostegno della quale è previsto il finanziamento di 120 progetti per rafforzare il legame tra i settori agricolo, forestale e alimentare da un lato e la ricerca e l’innovazione dall’altro». Altra priorità, «alla luce del trend di invecchiamento degli imprenditori agricoli e della dimensione ridotta delle aziende agricole umbre (la dimensione media è 9 ettari, con il 43% delle 36mila aziende censite al di sotto dei 2 ettari), il Psr prevede di dare supporto a 400 giovani agricoltori per l’avviamento della propria attività e di sostenere gli investimenti e l’ammodernamento di 1200 aziende agricole». Notevole importanza, dice ancora la Regione, «è riservata alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi» e «particolare attenzione è posta anche per l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, che vengono promossi attraverso il sostegno allo sviluppo delle aziende agricole e delle imprese con la diversificazione in innovazione tecnologica e attività e servizi di informazione e comunicazione, e ai servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali, compresi i servizi alla persona».

Marini La programmazione comunitaria, dice la presidente Catiuscia Marini, «è il ‘cuore’ delle possibilità che ha l’Umbria di crescere, dopo anni durissimi di crisi, e di essere parte della ripresa economica e produttiva del nostro Paese. Abbiamo una grande opportunità che deriva dalla coincidenza fra la programmazione di legislatura e quella comunitaria: un vantaggio che dobbiamo sapere cogliere. Anche il Programma di sviluppo rurale, come già nella precedente programmazione – aggiunge – dovrà contribuire a raggiungere quei risultati strategici che ci attendiamo. Ci sono risorse importanti, 155 milioni, per favorire l’inclusione sociale, così come ingenti sono le azioni per un uso ottimale delle risorse naturali, sui temi energetici e del contrasto ai mutamenti climatici. Saranno un valore aggiunto per tutta la regione, per l’accrescimento dell’internazionalizzazione, il rafforzamento dell’immagine complessiva dell’Umbria”.

Cecchini Per essere maggiormente aderenti alle esigenze delle imprese, spiega l’assessore Fernanda Cecchini, «attiveremo ogni volta che sarà possibile, come abbiamo fatto per i primi bandi, la procedura cosiddetta a sportello, per dare risposte in tempi rapidi e certi alle nostre imprese agricole e agroalimentari. Abbiamo fatto tesoro – aggiunge – dell’esperienza della programmazione che si chiuderà entro l’anno, forti della collaborazione e del confronto che ha accompagnato scelte e azioni. Un metodo di lavoro che continueremo a seguire».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli