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Home » Umbrialifestyle-due, prove di ripartenza

Umbrialifestyle-due, prove di ripartenza

di Marco Torricelli
20 Febbraio 2017
in Attualità, Dal territorio, Economia, Imprese, Politica
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
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di M.T.

Lunedì 27 febbraio, in un locale del centro di Perugia, lo presentano. Dicono che è nato «lo scorso dicembre» per iniziativa di «alcuni consorzi turistici ed Ati promo-commerciali», che «hanno dato vita ad una rete di dieci soggetti aggregati con il nome di Umbrialifestyle».

Il logo

Umbrialifestyle Nell’annuncio si dice che «lo scopo primario di questa aggregazione è di commercializzare il prodotto turistico regionale integrato, anche insieme ad altri soggetti economici ed istituzionali presenti nella regione che si occupano di promozione». E siccome «all’incontro hanno confermato la presenza la presidente Catiuscia Marini, il vicepresidente e assessore al Turismo Fabio Paparelli e l’assessore all’Agricoltura e alla Cultura Fernanda Cecchini». la faccenda – per la Regione che ci mette la faccia, oltre che un sacco di soldi – deve essere importante.

Riproposizione Solo che, andando a memoria, a uno gli pare di ricordare che una cosa che si chiama Umbrialifestyle esiste già da qualche annetto. E allora si cerca in giro. Viene fuori che, in effetti, una roba del genere  – con tanto di profili su Facebook (766 likes) e su Twitter (829 followers e 190 likes, frutto degli appena 1.577 likes, che per un portale che dovrebbe fare da attrattore appaiono davvero pochini) dal 2014 – c’è già. E, visti i numeri deludenti, quello si chiede: che succede?

La conferma «Succede – spiega una persona ‘del ramo’ – che presentano una nuova versione di un consorzio vecchio e che non ha praticamente prodotto  risultati apprezzabili da quando esiste». E, in effetti, c’è anche un sito internet che si chiama proprio così e che si presenta come una sorta di ‘contenitore’, nel quale appaiono altri consorzi: Francesco’s ways, Umbria&bike, Umbria culture, Taste Umbria e Umbria Convention & Events Bureau, ai quali – nella nuova versione che sarà presentata lunedì – si uniranno UmbriaSì, UmbriaBenessere, un gruppo di albergatori dello Spoletino e magari qualche altro ancora. Insomma, una roba che, in apparenza, rappresenta un sacco di gente e che dovrebbe – quanto meno – far pensare a nuove prospettive

Monsignor Paolo Giulietti

‘Partita di giro’ Poi, però, uno – sempre quello di prima – fa qualche domanda in giro e registra commenti diversi. Perché se monsignor Paolo Giulietti – presidente del consorzio Francesco’s ways , forse l’unico, tra quelli in circolazione, che può vantare numeri interessanti – parla di «occasione importante per la creazione di una rete che potrebbe assumere il ruolo di coordinatrice delle iniziative di maggiore rilevanza», c’è chi la pensa in maniera diversa: «Se mi garantisce di non citarmi – spiega una persona direttamente interessata alla faccenda – le dico che da quando esiste, Umbrialifestyle non ha prodotto praticamente nulla di buono». E spiega: «Di fatto si tratta di un progetto ‘firmato’ Confindustria e Confcommercio, visto che nei Cda dei vari consorzi girano sempre le stesse persone riconducibili a loro, ma privo di riscontri numerici concreti».

I fondi E allora quello di prima chiede se questi consorzi – per caso – siano stati destinatari di finanziamenti pubblici. E viene fuori che «sì, ne hanno ricevuti, In forme e dimensioni diverse – dice la persona che parla con umbriaOn – ma per un totale di diverse centinaia di migliaia di euro». Tipo i finanziamenti previsti dai bandi Tac (Turismo ambiente e cultura) numeri ‘uno’ e ‘due’: «Che hanno garantito tra i 200 e i 500 mila euro. a ciascun consorzio, il primo e 56 mila euro il secondo». Con quali risultati è difficile da quantificare. Forse impossibile.

Turisti a Perugia

Le prospettive Ma se fino ad oggi le cose sono andate così, cosa ci si può aspettare? Monsignor Giulietti, che oltre ad essere molto diplomatico è un ottimista, dice che «questa rete che nasce va guardata con fiducia, perché potrebbe rappresentare davvero un’occasione per realizzare iniziative comuni di ampio respiro», ma poi – dopo diverse sollecitazioni, va detto – riconosce che «sarà necessario valutare con attenzione i risultati».

Tentativo-bis Quello che colpisce, infatti, è la poca trasparenza sui numeri: «Non esiste – dice chi appare poco fiducioso sul possibile esito di questa ‘nuova’ iniziativa – un database che ci permetta di comprendere quali siano le risultanze dell’attività di Umbrialifestyle e, proprio per questo, non si capisce quale potrebbe esserne la valenza».

I controlli Perché una cosa che emerge con grande chiarezza è che quanto avvenuto – o non avvenuto – fino ad oggi, non è quantificabile: «La cultura della valutazione – dice Giulietti – non appartiene a noi italiani, ma io non credo che si debba dare la colpa solo ai privati. Lavorare con i fondi pubblici dovrebbe presupporre un controllo rigido da parte di chi quei fondi li eroga. Un controllo che non dovrebbe fermarsi alla mera verifica delle pratiche burocratiche, ma anche e soprattutto dei risultati. Ecco, mi pare che questo, fino ad ora, non sia avvenuto. Perché chi paga deve chiedere spiegazioni». E se lo dice uno che – terremoto o non terremoto – ha portato ‘a casa’ risultati concreti, una ragione ci dovrà essere.

La polemica E, a conferma che il ‘nuovo’ soggetto abbia intenzione di presentarsi con un piglio tutto nuovo, c’è una presa di posizione battagliera nei confronti del sindaco di Assisi Stefania Proietti e di Perugia Andrea Romizi «che hanno concordato sulla necessità di una cabina di regia tecnica, con competenze e professionalità nell’ambito del marketing turistico e comunicazione per far fronte alla situazione del turismo», si legge in una nota proprio di Umbrialifestyle, che ricorda di essere «la rete di consorzi e operatori turistici che, fin da subito dopo il terremoto si è attivata per dare vita a un programma di promo-commercializzazione dell’offerta turistica regionale nel suo complesso, accanto e in maniera coordinata con l’assessorato regionale, che gestisce in prima persona la comunicazione».

Presa di distanza Il tavolo di regia «già esiste ed è quello regionale, al quale, in questi mesi, gli operatori hanno fatto riferimento – sostiene Umbrialifestyle – e da agosto scorso sono state fatte riunioni settimanali tra Regione dell’Umbria e operatori, che hanno permesso di costruire una strategia concreta, fatta e voluta da chi nel settore turistico ci opera e non calata dall’alto, magari da chi arriva da fuori regione e non ne conosce le esigenze e le dinamiche. Non mancano neanche le competenze nell’ambito regionale e le stiamo già mettendo a frutto»

Gli spot La stessa Regione, ricorda Umbrialifestyle, «ha elaborato e attuato un piano strategico di comunicazione con un impegno economico importante, che va dagli spot promozionali, con testimonial come Sgarbi o Monica Bellucci, a un’intensa attività social che durerà tutto l’anno. La nostra attività per far fronte ai problemi creati al turismo dal terremoto e dall’errata comunicazione che ne è seguita – prosegue la nota di Umbrialifestyle – non comincia adesso, ma ha preso il via da subito e i risultati già si cominciano a vedere. Non crediamo che sia opportuno una o più presenze esterne per dirci quello che dobbiamo fare. Al contrario, riteniamo che dobbiamo proseguire su questa strada, uniti e portando avanti azioni condivise nell’ambito regionale, a vantaggio di tutto il territorio regionale e non solo di una parte di esso». Sì, il ‘nuovo’ soggetto promette di regalare grandi soddisfazioni.

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