Università Stranieri: per Procura e Finanza possibile ‘concorsopoli’

Perugia – Indagati in 23, sequestrati documenti in sede e al Miur. Gli inquirenti: «Esiti potrebbero essere stati predeterminati»

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I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Perugia hanno eseguito un decreto di ‘acquisizione documentale’ e di ‘esibizione di atti e documenti’ presso la sede dell’Università per Stranieri di Perugia e presso il ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Contestualmente sono stati notificati anche degli avvisi di garanzia nei confronti di più soggetti – 23 persone in tutto fra cui l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli e numerosi docenti – «indagati a vario titolo per i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e turbata libertà degli incanti».

«Irregolarità nello svolgimento di concorsi per ricercatori e professori»

«Le attività – spiega la procura guidata da Raffaele Cantone – rappresentano il prosieguo delle investigazioni che avevano portato, nel mese di settembre dello scorso anno, all’effettuazione di perquisizioni presso l’ateneo umbro. Dall’analisi del materiale e dei documenti, anche informatici, acquisiti in quella occasione, sono emersi elementi che consentono di ipotizzare l’esistenza di irregolarità nello svolgimento di alcuni concorsi, indetti per l’assunzione di ricercatori e professori universitari. In particolare, gli esiti potrebbero essere stati predeterminati, a seconda dei casi, mediante la scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, la loro profilazione, l’individuazione di commissari compiacenti ed il controllo di ciascuna fase delle selezioni, fino alla nomina a vincitori dei candidati prescelti, a prescindere da ogni valutazione comparativa e di merito».

«A tutela degli indagati»

«Ritenute tali condotte degne di approfondimento investigativo ed al fine di verificare l’eventuale grado di coinvolgimento delle persone indagate – osservano gli inquirenti -, anche a loro tutela sono stati disposti puntuali accertamenti, mediante l’acquisizione di ulteriore documentazione relativa alle singole procedure concorsuali».

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«Non è indagine nuova»

Nella mattinata di mercoledì è il rettore Valerio De Cesaris ad esporsi per specificare che «non si tratta di una indagine nuova ma relativa a vicende degli anni passati». Il rettore chiede agli operatori della comunicazione «di compiere la doverosa distinzione tra l’università per Stranieri di Perugia, istituzione prestigiosa e preziosa per il territorio, da tutelare, e le singole persone coinvolte nelle indagini, le quali avranno modo nelle sedi opportune di chiarire la propria posizione».

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