Tempo di presentazione – non se ne parla invece per il direttore sportivo Luca Leone, vedremo se via della Bardesca deciderà di organizzarsi in tal senso – in casa Ternana. Di chi? Dell’unico acquisto finora perfezionato nella sessione invernale del mercato, Fabrizio Paghera. Il 27enne bresciano è pronto a debuttare da titolare già sabato contro il Fano: «Penso di essere pronto – le sue parole – sia a livello fisico che mentale, poi sarà il campo che parlerà. Ho grandi motivazioni e voglia di rendermi utile, so di essermi preparato nel giusto modo. Sono a disposizione dello staff tecnico. Normale che un po’ di brillantezza possa mancare». Indosserà la maglia numero 31, ha firmato fino al giugno 2020.
Il passato e De Canio
Già in passato era stato contattato dalla Ternana: «In estate c’era stato qualcosa ma ero ad Avellino. Al di là di Luca Leone è la Ternana che ha fatto pendere l’ago della bilancia: hanno un progetto molto ambizioso ed è stata una scelta facile dal mio punto di vista. Ho parlato di Terni soprattutto con Gavazzi, sono molto amico di Davide. Nonostante la Reggina mi avesse cercato e ci fosse un accordo, a loro avevo dato la priorità. Quello che posso dire – ha proseguito – è che ho trovato un gruppo mentalizzato su ciò che deve fare da qui in avanti. Ho visto tutti i ragazzi focalizzati sul girone di ritorno e sappiamo che dovremo rincorrere, percepiamo la responsabilità di dover fare qualcosa di importante: abbiamo tutto ciò che ci occorre per farlo. I ragazzi sono molto concentrati, il gruppo ha capito che mai come in questo caso saremo tutti utili e va fatto insieme. Ci interessa che la Ternana a giugno sia in serie B».
Il giudizio su De Canio
Sarà lui a prendere in mano le chiavi del centrocampo – Pobega ed Altobelli i favoriti per affiancarlo – rossoverde: «Nasco come play davanti alla difesa ma in carriera ho giocato in tutti i ruoli del centrocampo, anche mezzala in una mediana a due. De Canio? Mi ha trasmesso subito una grande fame, l’ho visto molto sul pezzo ed è la cosa principale. Poi ogni allenatore ha le sue idee, a livello emotivo mi ha fatto un’ottima impressione». Ora servono solo i risultati sul campo.
Il ‘maestro’ Vives
Quando si parla di dover giocare palla a terra Paghera tira in ballo il ‘maestro’ Vives, con il quale ha condiviso l’esperienza di Vercelli: «Beppe è un amico speciale per me. A livello morale soffre la situazione attuale perché non può aiutarci: spero che recuperi il prima possibile perché con lui in campo aumentano le chance di conquistare l’obiettivo. Sono il suo primo tifoso».