Infortuni sul lavoro, Ast si migliora

Performance positive nei primi nove mesi del 2019. Il quadro nazionale e regionale resta pesante. Il ruolo di ‘Leadership in Safety’

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Tre morti sul lavoro al giorno in media, 700 dall’inizio dell’anno, 20 mila in dieci anni. Un tragico bilancio pochi giorni dopo la celebrazione della 69° Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro in Italia, promossa dall’Anmil. I numeri sono ancora impressionanti: nel 2018 in Italia sono stati 1.133 i morti sul lavoro, una media di 3 al giorno; nei primi 6 mesi del 2019 il bilancio è spaventoso con 482 infortuni mortali, 13 in più dell’anno scorso nello stesso periodo.

I numeri

I decessi crescono al centro (da 110 a 120), al sud (da 119 a 134) e sulle isole (da 46 a 58). Diminuiscono leggermente nel nord-ovest (da 155 a 153) e più significativamente nel nord-est (da 157 a 134). Le differenze più rilevanti a livello regionale riguardano la Puglia (+16 morti) e il Veneto (-17 casi letali). Rispetto alle fasce di età, aumentano le morti di persone tra i 45 e i 54 anni (+43 casi) e tra i 20 e i 34 (+19). Muoiono più uomini (da 527 a 548) e meno donne (da 60 a 51). Più lavoratori comunitari (da 29 a 40) ed extracomunitari (da 64 a 71) e meno italiani (da 494 a 488).

L’Umbria

Per entrare nel dettaglio dell’Umbria, da gennaio ad agosto 2019 anche qui i dati purtroppo sono in crescita rispetto al 2018: in media si parla di 28 infortuni sul lavoro ogni giorno e 13 morti in tutto il periodo analizzato, quasi due ogni mese. Ma a destare preoccupazione sono le denunce di infortunio, da gennaio ad agosto 6.796, un centinaio in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

Progressi

In questo panorama preoccupante esistono però anche esempi positivi. Prendendo come riferimento uno dei principali siti produttivi umbri, scopriamo ad esempio che Acciai Speciali Terni ha migliorato le proprie performance nell’ambito della sicurezza. Sono i numeri a darne conferma: oggi Ast ha un’incidenza di infortuni valutata con un indice di frequenza di 4.5, contro un parametro medio pari a 22 per ogni milione di ore lavorate nelle aziende simili. L’indice di frequenza si ricava dal numero degli infortuni moltiplicato per un milione e diviso per le ore lavorate. L’indice di frequenza 4.5 in altri termini significa 18 infortuni avvenuti in Ast nell’ultimo anno fiscale, rispetto, per fare un esempio, ai 38 di sei anni fa.

Percorso virtuoso

A contribuire a questo risultato, tra le altre cose, è il progetto di formazione che ha lo scopo di cambiare la cultura della sicurezza sul lavoro all’interno dell’azienda. L’iniziativa quinquennale si chiama ‘Leadership in Safety’ e prevede una serie di workshop per i dipendenti organizzati con il supporto della Fondazione LiHS, Leadership in Health and Safety che dal 2018 accompagna Ast nella realizzazione del programma. Si tratta di un’organizzazione no profit costituita nel 2010 per sviluppare attività di ricerca, programmi di formazione e campagne di informazione in ambito di salute e sicurezza, mantenendo l’attenzione su quattro punti principali: cultura, comportamento, leadership e cambiamento. Comunicare la sicurezza in modo non convenzionale, parlare di sicurezza con tutti, raccontare storie e creare un safety circle in reparto. Sono solo alcune delle azioni sperimentate e condivise dai partecipanti al ciclo di appuntamenti che mira a portare Ast al raggiungimento di un obiettivo particolarmente ambizioso: ‘zero incidenti’.

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