Terni, liceo Donatelli: focus su alimentazione

Progetto di ricerca ‘Feedback alimentare sullo stato di salute degli adolescenti tra i banchi di scuola’: in campo l’università degli studi Perugia e la fondazione Carit

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Luciana Leonelli e Giancarlo Cencetti

Tre domande. «Quanto è importante l’alimentazione negli adolescenti? Come si modifica il metabolismo nei ragazzi che non seguono un corretto regime alimentare? Possiamo modificare eventuali alterazioni metaboliche?». Sono alla base di un progetto di ricerca che vede in prima fila il laboratorio molecolare dell’università degli studi di Perugia – sede di Terni – il liceo ‘Donatelli’ e la fondazione Carit, finanziatrice dell’iniziativa presentata venerdì mattina nell’istituto di via della Vittoria: «Serve libertà d’intelligenza ai ragazzi per il percorso della loro vita perché la cultura è il bagaglio che ci rende ciò che siamo», il messaggio lanciato dal dirigente scolastico Luciana Leonelli ai suoi studenti.

I leader del progetto: «Conoscenza è importante»

Francesca Tini Brunozzi

L’iniziativa si chiama ‘Feedback alimentare sullo stato di salute degli adolescenti tra i banchi di scuola. Indagine molecolare per la caratterizzazione delle alterazioni metaboliche da acidi grassi. A guidarla sono la professoressa Francesca Tini Brunozzi (referente per l’orientamento del ‘Donatelli), il professore Stefano Brancorsini (direttore del laboratorio di patologia molecolare dell’università degli studi di Perugia, sede ternana) e Giulia Poli, biologa molecolare che sarà a stretto contatto con i giovani per sviluppare il progetto: «I ragazzi – spiega la prima – spesso sono poco consapevoli di quali sia la ricaduta dei loro comportamenti e la scuola non può limitarsi solo a parlare delle scienze senza far vedere i campi applicativi. La conoscenza è importante per uno stile di vita che consente di vivere in maniera sana: abbiamo quindi pensato a questo rapporto con l’università per avvalorare ulteriormente la nostra attività e mostrare come questi enti riescano a collaborare dando la possibilità agli studenti di essere protagonisti in laboratorio. Seguiranno con la ricercatrice tutte le fasi della lavorazione dei campioni raccolti ed elaboreranno dati e statistiche; potranno poi verificare che c’è una correlazione tra ciò che è la loro esistenza e quello che avviene nel loro organismo».

Lo scopo, la ricerca e le alterazioni

Giulia Poli e Stefano Brancorsini

Brancorsini sottolinea invece che «la ricerca richiede tempo ma attivare questo progetto farà sì che ci siano delle ricadute rilevanti. Sembrano banali ma non lo sono: la prima è che l’università di Perugia mostra al territorio le sue competenze, non si può pensare che sia avulso dal territorio. Inoltre si avvicinano i ragazzi al mondo della ricerca: richiede sacrificio, metodologia e conoscenze, non è facile farlo conoscere ai più giovani e lo scopo del progetto è questo. C’è uno studio alle spalle gestito dalla dottoressa Giulia Poli che sarà svolto interamente nel laboratorio di patologia molecolare: gestirà tutti i campioni – conclude – che arriveranno dal ‘Donatelli’. Ci consentiranno di vedere delle alterazioni associate al tipo di alimentazioni degli studenti; l’idea è interessante perché quando si parla di ambiente e genetica dobbiamo prendere in considerazioni alcuni aspetti come l’epigenetica ed effetti infiammatori». In definitiva l’obiettivo è studiare le alterazioni metaboliche dovute alle scorrette abitudini alimentari e rendere i ragazzi consapevoli del loro stato di salute.

Sperimentazione

I rappresentanti della fondazione Carit

Come detto è la Poli a gestire il rapporto con gli studenti e aiutarli nella ricerca: «Mi occuperò – evidenzia – della realizzazione sperimentale del progetto, molto ambizioso. C’è tutta una parte didattica dove faremo delle lezioni frontali per fargli capire la parte più teorica, quindi la fase di sperimentazione: permetterà ai giovani di capire il mondo della ricerca italiana, è estremamente affascinante e curioso. Soprattutto cercheremo di indirizzarli ad avere un’idea sul percorso universitario». Al ‘Donatelli’ per l’occasione c’erano i vertici – il presidente Luigi Carlini e il vice Ulrico Dragoni – della fondazione Carit, il direttore dell’ufficio scolastico provinciale Giancarlo Cencetti, il direttore del polo scientifico ternano Nicola Avenia e l’assessore comunale Marco Cecconi.

La cultura e l’intelligenza

Marco Cecconi

La Leonelli in avvio di presentazione ha cercato di far capire agli studenti la rilevanza del progetto: «Il nostro compito è di rendere i ragazzi intelligenti e liberi. C’è una concezione banale della cultura, perché quest’ultima è il bagaglio che ci rende ciò che siamo: serve la libertà d’intelligenza per il percorso nella vita». Accanto a lei c’è Cencetti: «Ragazzi, vi vedo incupiti, vorrei qualche sorriso. Oggi la dirigente – scambio scherzoso tra i due, «sono anche goliardica», la replica – ha fatto un discorso austero e vi capisco. Questa iniziativa mette in mostra la creazione di sinergie nel territorio e managerialità per trovare risorse per la ricerca. Non solo, anche per acquisire autocoscienza». Ora si passa al lavoro.

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