Umbria, clima e salute: studenti in corteo

Venerdì mattina sciopero globale per il futuro nel nome della 16enne svedese Greta Thunberg. Giovani in piazza a Perugia ed a Terni

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Anche Perugia e Terni hanno risposto alla chiamata della 16enne svedese Greta Thunberg, che ormai da mesi ha deciso di manifestare ogni venerdì di fronte al parlamento del suo paese contro l’indifferenza dei governi rispetto al problema del cambiamento climatico. Venerdì è scattato ‘Global strike for future’, lo sciopero mondiale per il futuro. A Terni il corteo degli studenti – ma c’erano anche diversi comuni cittadini – è partito da largo Don Minzoni alle ore 9. Presenti fra le 600 e le 700 persone, senza bandiere, di fatto ‘anonime’ anche se le associazioni studentesche e ambientaliste cittadine erano tutte lì. A Perugia appuntamento alle 9 in piazza Partigiani con corteo a Sant’Ercolano ed arrivo in piazza alle 11: presenti studenti di ogni ordine e grado, dalla scuola primaria all’università.

‘GLOBAL STRIKE FOR FUTURE’ A TERNI – LE FOTO DI ALBERTO MIRIMAO

«Più di mille»

Così ‘Fridays for future – Terni’ in una nota: «Oggi a Terni eravamo più di mille studenti in piazza per lo sciopero globale per il futuro, una manifestazione che ha coinvolto anche una grossa parte della cittadinanza. Grazie alla sedicenne Greta Thunberg dalla Svezia in 123 paesi si è risvegliata una vera coscienza ambientalista, una forte opposizione alle scelte politiche scellerate che in pochissimi anni ci porteranno al disastro ecologico mondiale. I trattati per la salvaguardia dell’ambiente sono stati firmati, ma mai rispettati veramente: da questa presa di coscienza nasce il nostro impegno per la città di Terni. In una città come la nostra è inquietante che il tasso di tumori in età giovanile abbia un’incidenza così alta e che il numero di giorni all’anno in cui il tasso di polveri sottili supera il limite di legge sia pericolosamente vicino a quello delle grandi città. È stato emblematico l’episodio del 9 dicembre scorso in cui ci siamo svegliati sotto una densa cappa arancione, come nel deserto di Mad Max. Siamo studenti, siamo giovani, cittadini di Terni e del mondo e vogliamo vivere in questa città ancora la maggior parte dei nostri anni, come Fridays For Future Terni proponiamo: un’idea di mobilità pubblica e alternativa, efficiente e accessibile a tutti; un disegno di città radicalmente diverso, che renda conveniente non avere un proprio mezzo motorizzato e che abbracci tutte le periferie, che disincentivi il consumo di acqua in bottiglia con l’installazione di fontanelle; un sistema di raccolta differenziata nelle scuole diffuso in ogni classe e comprensibile e la manutenzione e il monitoraggio delle tubature e degli impianti di riscaldamento; un’idea di industrializzazione cittadina ecosostenibile che non vada a discapito dell’occupazione locale. La manifestazione non è la fine, ma l’inizio di un percorso di rivendicazione: questo è il nostro impegno, che vogliamo portare avanti nel presente perché Terni abbia un futuro».

Protesta e pulizia a Narni

Gli studenti, venerdì mattina, hanno manifestato anche a Narni: «Oggi davanti all’istituto di istruzione superiore ‘Gandhi’ di Narni – scrivono in una nota -, circa 200 studentesse e studenti si sono riuniti per scioperare in occasione della giornata mondiale di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. Per la prima parte della mattinata, con manifesti, striscioni e letture di articoli di giornale sul tema, sono rimasti uniti nella piazza. Successivamente si sono recati al parco ‘Donatelli’ per raccogliere i rifiuti sparsi a terra. I sacchi e i guanti sono stati forniti dall’Asm e dal Comune che hanno partecipato e permesso l’organizzazione di tutto l’evento». 

Il messaggio

«Terni – spiega Altrascuola, Rete degli studenti medi dell’Umbria – è una città molto inquinata, come dimostra la quantità di tumori in giovane età ‘sistematicamente in eccesso rispetto all’atteso’ rilevata dallo studio Sentieri del 2015. Noi studenti dobbiamo interessarci in prima persona alle tematiche ambientali, che dovrebbero essere in cima alla lista delle priorità di governi e cittadini di tutto il mondo. Come studenti e cittadini, sia ternani che del mondo, riteniamo che il primo passo per il cambiamento vada fatto sul territorio; per questo la manifestazione diventerà un’occasione per sensibilizzare riguardo le tante forme di inquinamento che affliggono la nostra città».

La scuola primaria di Ponte Valleceppi

«Pronti all’ascolto»

«La mobilitazione dei giovani e degli studenti per la tutela del clima del pianeta, del nostro e del loro futuro, è un grande stimolo anche per la nostra amministrazione – affermano l’assessore all’ambiente del Comune di Terni Benedetta Salvati e l’assessore alla scuola Valeria Alessandrini -. Come amministrazione comunale siamo impegnati in una serie di azioni che dovranno contribuire a rendere meno inquinata e più vivibile la nostra città, riducendone anche le emissioni gassose. Queste azioni saranno coordinate all’interno di un piano che stiamo mettendo a punto e che discuteremo con la città nella conferenza programmatica nella quale i temi dell’ambiente troveranno il giusto spazio. Allo stesso tempo stiamo lavorando nelle scuole per riportare in primo piano temi come quello dell’educazione civica che comprende anche il rispetto dell’ambiente. Considerate le particolari condizioni climatiche e industriali della nostra area – concludono i due assessori -, riteniamo che l’attenzione degli studenti sia particolarmente importante perché prima ancora di ogni provvedimento, appare necessario che ci sia la consapevolezza del problema e una presa di responsabilità da parte di tutti i cittadini, a cominciare da quelli più sensibili, che in genere sono proprio i giovani».

‘Pensare il domani’

L’associazione culturale di Terni ‘Pensare il domani’, presieduta da Giacomo Porrazzini, manifesta tutto il proprio sostegno alla protesta dei giovani per le condizioni dell’ambiente: «Con la giornata mondiale ‘Strike for the future’ che ha visto scendere nelle piazze e sfilare nei colorati cortei milioni di studenti – afferma l’associazione -, la gioventù ha saputo dare una scossa alle classi dirigenti del pianeta e dimostrato di voler riprendere in mano il suo futuro e quello di madre Terra, messi a rischio da un modello economico insostenibile. Anche a Terni lo sciopero degli studenti, a difesa degli equilibri climatici, ha avuto un successo notevole. L’associazione culturale ternana ‘Pensare il domani’, impegnata sul tema dello sviluppo sostenibile, in attuazione dell’Agenda ONU 2030, ha aderito all’iniziativa studentesca e ne condivide pienamente le ragioni. Ora, si tratta di dare continuità e profondità a questa grande manifestazione d’impegno giovanile per l’ambiente e per un nuovo modello di sviluppo, anche locale. Lo scopo di tale azione è d’inserire, in modo strutturato, l’acquisizione delle competenze di base sulla sostenibilità nei percorsi formativi degli studenti. Ciò chiama in causa sensibilità e responsabilità della dirigenza scolastica locale e del corpo insegnante, oltre quella del ministero dell’istruzione ed università. Anche a Terni occorre promuovere tali percorsi formativi focalizzati sulla sostenibilità, nelle sue articolazioni ambientale, economica e sociale fra loro integrate, aprendo la scuola a collaborazioni con la città. In tal modo si potranno consolidare e riversare le competenze acquisite dagli studenti, sullo sviluppo sostenibile, anche in esperienze di scuola-lavoro. Tanto più in una città che è chiamata a ripensare il proprio sviluppo e la creazione di nuovo lavoro, in termini di innovazione e sostenibilità.
Pensare il domani mette a disposizione di tale prospettiva di crescita educativa e culturale la sua organizzazione, le sue competenze e la sua rete di relazioni incentrata sul rapporto con ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile».

Il M5s Terni

«Oltre mille studenti scendono in piazza anche a Terni – afferma il Movimento 5 Stelle in un comunicato – condividendo insieme ad altri milioni nel mondo la pretesa della razza umana ad avere un futuro. Se mentre lo fanno riescono a calare le loro istanze nel contesto reale della loro terra, pienamente consapevoli della drammatica situazione ambientale della loro città, c’è ancora speranza. Una speranza verso cui la politica non può limitarsi a rispondere con passerelle o vuote frasi di rito. La speranza va alimentata con azioni dirette, con scelte coraggiose a partire dalla richiesta autorizzativa dell’inceneritore Acea fino ad arrivare a maggiori stringenti controlli sulle emissioni dell’acciaieria a tutela di cittadini e lavoratori. Dal negazionismo siamo passati all’estrattivismo per interdizione: divieto di mangiare, di bere, di muoversi, di respirare. Divieti sempre più stringenti verso i cittadini e margini di profitto sempre più ampi per i grandi inquinatori. Come si può manifestare vicinanza agli studenti contro il climate change quando poi si ha paura di installare una telecamera per controllare i produttori di rischio? Un paradosso per la politica della videosorveglianza e dei selfie».

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