Usl2, sede legale: Terni la spunta su Foligno

La decisione della Regione Umbria. Azienda sanitaria e Santa aria c’è l’accordo sull’integrazione. «L’ospedale sarà potenziato». L’ex assessore Barberini attacca

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«La Regione ha deciso definitivamente in merito alle sedi legali delle due Usl umbre, che saranno fissate a Perugia e Terni. Portiamo così a compimento un percorso aperto ormai da troppo tempo»: l’annuncio, dopo anni di polemiche e dubbi (sul fronte ternano, preoccupato per una possibile ‘spoliazione’ a favore di Foligno), l’ha dato lunedì mattina il presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli. L’occasione propizia è stata la presentazione delle politiche di integrazione tra Usl Umbria 2 e azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, che saranno attuate grazie ad un accordo quadro di collaborazione firmato dai rispettivi commissari Massimo Braganti e Lorenzo Pescini. C’è anche una polemica – Pd contro Lega, ovviamente – sulle ferie con il sindaco Leonardo Latini. Intanto l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini alza la voce in disaccordo con la scelta.

I temi al centro dell’accordo

Area medica, assistenza farmaceutica, chirurgia, emergenza-urgenza, area oncologica, gestione post acuzie (geriatria e riabilitazione), liste d’attesa – con un sostanziale abbattimento dei tempi di attesa – e, più in generale, integrazione ospedale/territorio – attraverso una definizione di politiche per massimizzare l’efficienza e l’efficacia delle risorse disponibili – sono gli otto punti al centro della collaborazione che, attraverso altrettanti tavoli tecnici che dalla fase di progettazione dovranno passare a quella di realizzazione, ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza attraverso la condivisione di percorsi assistenziali, evitando duplicazioni dell’offerta e avvicinando ai territori i servizi dell’ospedale, cercando di mantenere il più possibile sul territorio quelle attività che possano ridurre al massimo gli spostamenti da parte dei pazienti. Si punta inoltre a migliorare la performance organizzativa dei vari servizi coinvolti per garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria in linea con la programmazione regionale e con gli obiettivi individuati dall’esecutivo umbro.

Il nodo liste d’attesa

«In pochi giorni i due commissari hanno concetizzato quello che auspicavamo da tempo, un’indicazione arrivata anche ai loro predecessori» ha detto Paparelli, che non ha poi mancato di mandare una stoccata all’amministrazione comunale di Terni. Alla conferenza era infatti annunciata la presenza del sindaco Leonardo Latini, assente invece all’appuntamento (c’erano il primo cittadino di Narni, Francesco De Rebotti, e l’assessore alla sanità del Comune di Amelia, Andrea Nunzi). «Abbiamo saputo indirettamente che il sindaco e la sua giunta sono in ferie, speriamo che almeno negli uffici ci sia qualcuno» la frecciata di Paparelli. Battute a parte, sul fronte della gestione delle liste d’attesa il presidente della Regione ha annunciato anche che nel giro di poche settimane si procederà al recall di 4.000 pazienti e ha aggiunto che il cronoprogramma di attuazione del piano sarà molto stringente, visto che entro gli inizi di settembre si passerà alla fase operativa.

Santa Maria sempre più ‘complesso’

«Si integra e non si mischiano le competenze, non si perde l’identità delle rispettive aziende» ha sottolineato il commissario del Santa Maria, Pescini, secondo il quale l’accordo «aiuterà ad aumentare qualità e quantità delle prestazioni dell’azienda ospedaliera, oltre che a liberare posti letto e sedute di sala operatoria a favore di prestazioni di più alto livello e con una casistica più importante». La bassa e media specialità si concentrerà dunque sui due ospedali di Narni e Amelia, in attesa della realizzazione del polo unico. «L’obiettivo dell’accordo – ha aggiunto il commissario Braganti – è permettere al cittadino di avere un incremento dei servizi, mettendo a fattore comune le esperienze ai massimi livelli. Cercheremo, ad esempio, di utilizzare al meglio le potenzialità delle sale operatorie di Narni per interventi meno complessi, di poter utilizzare meglio i posti letto e di avvicinare al domicilio alcuni dei nostri servizi».

«Atto dovuto ora al vaglio dei sindaci»

Per quanto riguarda la decisione sulle sedi legali delle due Usl umbre, assunta su iniziativa del presidente Fabio Paparelli, «si tratta di un atto dovuto, pendente da troppo tempo e che andava assunto prima della fine della legislatura – ha spiegato proprio il presidente – visto che non risulta ancora completato il percorso necessario per la definitiva individuazione della sede legale delle Usl 1 e 2 dell’Umbria. Negli anni passati sul tema si era acceso un forte dibattito che ha preso spunto anche dall’entrata in vigore della legge regionale 11/2015 testo unico della sanità, senza però arrivare ad una decisione definitiva». La giunta regionale ha ritenuto necessario «superare, dopo ben 4 anni, la forma della sede legale provvisoria ed avviare l’iter obbligato, rinnovando l’impulso al percorso di individuazione delle sedi legali delle Usl dell’Umbria, così come stabilito dalle norme. Come previsto – ha concluso Paparelli – l’atto passerà al vaglio della conferenza dei sindaci per la ratifica definitiva».

Fabio Paparelli e Leonardo Latini al Liberati nel settembre 2018

Le ferie ‘contestate’

Nel pomeriggio arriva la replica del primo cittadino ternano all’affondo di Paparelli: «Gli rispondo che sindaco e giunta non sono mai in ferie, non lo sono da un anno, impegnati a rimettere in ordine il Comune dopo il dissesto provocato dal Pd. Non lo sono tantomeno sul tema strategico della sanità: oggi impegni istituzionali hanno impedito la mia presenza alla conferenza stampa di Paparelli, che evidentemente ha meno preoccupazioni e impegni del sottoscritto, ma già domani, fuori dalle luci delle telecamere, sarò a colloquio con i nuovi commissari Lorenzo Pescini e Massimo Braganti in un incontro programmato da tempo a palazzo Spada, per discutere con loro sulle novità riguardanti la sede della Usl Umbria 2 sulle opportunità per la sanità ternana nella collaborazione tra Ausl e azienda ospedaliera, ma anche per parlare delle criticità dell’ospedale stesso, con le quali i nostri concittadini devono fare i conti ogni giorno. Tanto a cuore ho le condizioni dei cittadini ternani, specie nel campo della sanità, che già due mesi fa chiesi di essere ricevuto dall’allora direttore dell’azienda ospedaliera Dal Maso e di poter visitare con lui i reparti dell’ospedale, ricevendo un sostanziale diniego e il consiglio di rivolgermi proprio alla Regione. Su temi del genere, più che battute, occorrono serietà e cautela, specie da parte di esponenti politici di una giunta dimissionaria a causa di uno scandalo che ha riguardato vicende legate alla gestione della sanità. Sono certo che con i nuovi commissari straordinari ci saranno le condizioni per avviare un dialogo costruttivo nell’interesse dei cittadini, sulla base delle competenze del nostro Comune e in considerazione di una possibile e auspicabile evoluzione del quadro politico nell’amministrazione regionale. Per le ferie ci sarà tempo», conclude.

Barberini alza la voce

Chi non d’accordo sulla scelta operata è l’ex assessore alla sanità Luca Barberini: «Un atto di arroganza politica e istituzionale, che penalizza Foligno e Spoleto e non rispetta comunità e territori. Giunta regionale spavalda, che compie atti di straordinaria amministrazione senza averne i poteri necessari. Si tratta di una soluzione che, peraltro, danneggia l’idea policentrica dell’Umbria portata avanti in questi anni, riproponendo uno schema ormai anacronistico basato sulla dicotomia Perugia-Terni. Sarebbe stato opportuno coinvolgere le comunità locali nel processo decisionale, come avevamo provato a fare negli ultimi anni, stabilendo insieme ad esse anche quali attività lasciare nelle diverse sedi. Ma nulla – ha concluso – di tutto questo è stato fatto, anzi s’interrompe un proficuo percorso di coinvolgimento delle realtà locali».

Filipponi (Pd): «Rivendichiamo con forza»

«La sede legale della Usl Umbria due a Terni – commenta il capogruppo del Pd a Terni – è un risultato che rivendichiamo con forza. Ringraziamo la Regione dell’Umbria, ed in particolare la giunta regionale ed il Presidente, per aver deliberato in merito tenendo conto delle giuste istanze della città di Terni. Il gruppo consiliare del Partito Democratico al consiglio comunale di Terni ha fin dalla precedente consiliatura lavorato, promuovendo atti in seno alla competente commissione, poi divenuti delibere, al fine di raggiungere questo obiettivo nel rispetto delle decisioni già assunte dall’assemblea legislativa umbra ed oggi sancite in via definitiva. È un riconoscimento delle prerogative dei cittadini e della città di Terni, a cui abbiamo contribuito dal primo momento».

Soddisfatta la Uil

«Era il 7 gennaio 2013 e la Uil di Terni, da sola, organizzò una riuscita protesta di cittadini in occasione del consiglio comunale di Terni contro il depauperamento della sanità ternana e la non definizione di Terni quale sede legale definitiva della Usl 2. Una scelta, scrivevamo, che non trova alcuna giustificazione logica, se non la volontà della Regione di penalizzare ancora Terni. La Uil sferrava un attacco forte alla politica ternana sottolineando la responsabilità degli assessori regionali ternani e delle istituzioni locali, un disegno di ridimensionamento e di taglio di servizi che ora ci porta ad aver un ruolo meramente esecutivo, marginale, con danno per la nostra popolazione e il nostro territorio. Dunque non di certo una questione di campanilismo ma la difesa del ruolo e degli interessi di Terni, capoluogo di Provincia a differenza di Foligno. Oltre che baricentrica, rispetto al territorio della Usl 2.  Una battaglia, quella della Uil di Terni, portata avanti con coerenza in tutti questi anni. Che la Uil di Terni avesse visto giusto lo conferma persino una dichiarazione di oggi dell’ex assessore Barberini che a difesa, per noi inaccettabile, della soluzione folignate arriva ad ammettere che alla sede dell’Usl 2 sono inevitabilmente legate ….. ‘la presenza di servizi in città, che ne usciranno inevitabilmente penalizzati, con gravi ripercussioni sul ruolo e sulla centralità di Foligno nel panorama regionale’»
Appunto, come ha sempre sostenuto la Uil di Terni, perché allora dovrebbero essere invece ingiustamente penalizzati i cittadini della Provincia di Terni che è addirittura capoluogo di Provincia? Qualcuno dovrebbe dire all’ex assessore che fino a prova contraria le Provincie, non ancora smantellate, in Umbria sono solo due: Perugia e Terni. Piaccia o non piaccia. La Uil di Terni pertanto saluta con soddisfazione la decisione di questi giorni della Regione dell’Umbria, a guida attualmente del ternano Paparelli, che ha definitivamente stabilito che Terni è la sede legale della Usl 2. Una scelta, quella di Paparelli – che ringraziamo -, che certo non sa di campanilismo ma che risponde a criteri logici e di funzionalità. Oltre che alla difesa degli interessi del ruolo di Terni, capoluogo di Provincia. La Uil di Terni ora auspica un impegno corale delle istituzioni ternane e regionali anche a difesa della Camera di commercio».

 

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