‘Decisiva’. Una parola decisamente abusata, soprattutto nelle ultime settimane, quando si รจ affrontata la vicenda Elettrocarbonium. Si รจ parlato, infatti, di ‘giornata decisiva’, di ‘settimana decisiva’, di ‘riunione decisiva’ e via decidendo. Invece di decisivo non c’รจ mai stato un piffero. Quindi inutile sprecare iperboli: quella che si apre oggi potrebbe pure essere l’ennesima settimana ‘decisiva’, ma nella quale si rischia di non vedere uno straccio di decisione.

Doppio appuntamento Perchรฉ il futuro, se futuro ci sarร , del complesso industriale narnese – circa 239.500 meri quadrati, secondo i dati contenuti in una perizia di Arpa – resta appeso ad un filo e, soprattutto, agli spietati calcoli che i due soggetti in campo fino ad oggi (Sgl Carbon e Morex-Elettrocarbonium) stanno facendo. Perchรฉ, inutile girarci intorno, se il Mise – dove in settimana si dovrebbe svolgere un confronto finalmente chiarificatore – non ci mette una pezza, quello stabilimento chiude. Siano quali siano le risultanze di quella conferenza dei servizi che, venerdรฌ prossimo, dovrebbe stabilire una volta per tutte quanto costa quella stramaledetta bonifica della quale tutti parliamo senza avere esatta contezza di cosa possa rappresentare.

L’ultimatum Venerdรฌ scorso, intanto, sarebbe scaduto quella specie di ultimatum dato da Michele Monachino attraverso l’avvocato Claudia Rondelli: ยซIl termine del 19 febbraio – aveva fatto sapere – รจ purtroppo un termine per noi non ulteriormente dilatabile, atteso che entro detta data dovremmo confermare ordini e produzioni in corsoยป. Ma dopo che Sgl Carbon ha risposto ‘picche’ e dopo qualche altro contatto diretto tra avvocati, รจ di nuovo calato il silenzio.
La bonifica Sgl Carbon aveva ricordato, attraverso l’avvocato Marco Petrucci, di aver accettato di farsi carico del pagamento delle spese di bonifica, ma che c’era la necessitร di poter verificare ยซche i lavori di bonifica vengano effettivamente eseguitiยป e che Elettrocarbonium sarebbe giร passibile di attivitร di rivalsa visto che ยซlโabusiva occupazione degli immobili e detenzione dei beni mobili industriali giร dร diritto ad Sgl di chiedere un equo indennizzo, per il periodo intercorso dal 01/01/2016 alla data odiernaยป.
Gli scenari Insomma, inutile girarci intorno: gli scenari che si prospettano – sulla base delle cose che si sanno – sono essenzialmente due. Il primo prevede che il Mise riesca a fare da ‘pontiere’ e Monachino possa (voglia) formalizzare un contratto di affitto e tenere in vita lo stabilimento; il secondo invece prevede che Monachino non possa farcela. E quindi amen. Riconsegnerebbe le chiavi a Sgl Carbon che, sulla base delle risutanze della conferenza dei servizi di venerdรฌ, sarebbe tenuta a fare la bonifica prevista.
I lavoratori Nella seconda delle ipotesi – la questione non รจ ovviamente secondaria – i lavoratori non sarebbero piรน tali. Passerebbero armi e bagagli nella schiera dei disoccupati. Cioรจ: ci passerebbero pure quelli che in questi mesi hanno tirato la carretta e che andrebbero ad affiancare quelli che erano giร rimasti fuori, con la promessa di essere ‘i primi della lista’ in caso di miglioramento della situazione.

La vendita Poi l’azienda che, รจ bene ricordarlo, รจ in liquidazione, metterebbe sul mercato il tutto: terreni, capannoni e impianti. Compreso il campo sportivo del ‘San Paolo’, che rientra tra le proprietร . E che, per una delle tante stranezze di un Paese – e di un’area specifica – ad alta vocazione industriale, potrebbe essere quello piรน facilmente alienabile.
Altro scenario Poi, certo, c’รจ il ‘piano C’: il Mise tira fuori dal cilindro una nuova manifestazione di interesse (le voci al riguardo ci sono) e dice a Monachino che puรฒ anche scansarsi e fare posto ad un nuovo ‘salvatore della patria’. Cosรฌ si potrebbe ricominciare da capo: trattativa con Sgl Carbon, bonifica che inizia, produzione che prosegue e tutti che vivono felici e contenti. Ma il rischio di svegliarsi tutti sudati e scoprire che era solo un sogno c’รจ. Ed รจ pure drammaticamente realistico.