Le grane, per la polizia municipale in Umbria, non accennano a diminuire. Tanto che Uil Federazioni poteri locali Perugia Umbria, Coordinamento sindacale autonomo (Csa) e Dipartimento di autonomie locali e polizie locali (Diccap) chiedono con fermezza di «rivedere le recenti modifiche del regolamento del corpo riguardanti, in particolare, i servizi di vigilanza da svolgere in coppia, al fine di garantire la sicurezza degli operatori nello svolgimento di tutti i servizi e non solo di alcuni».
«Inaccettabile» I sindacati che, in una nota definiscono «inaccettabile» quanto deciso dal comandante della polizia municipale di Perugia, Nicoletta Caponi. Un appello che i sindacati rivolgono anche al sindaco di Perugia, Andrea Romizi. «La questione – dicono – si aprì lo scorso marzo quando, a seguito dell’intenzione della dirigente di modificare alcuni articoli del regolamento speciale, Uil e Csa rilevarono che alcune variazioni ipotizzate avrebbero ridotto la sicurezza operativa degli agenti. Il dibattito si chiuse con la garanzia della comandante del corpo di escludere le suddette modifiche. Lo scorso 22 aprile, invece, a distanza di poco più di un mese, le modifiche sono state inspiegabilmente approvate».
Marcia indietro Per i sindacati «è inaccettabile che prima si prenda un impegno coi lavoratori e poi si faccia tutt’altro. Con la modifica all’elenco dei servizi di vigilanza da svolgere almeno in coppia – spiegano – si includono pattuglia auto e moto per rilievo sinistri stradali, controlli di polizia stradale finalizzati alla verifica dei documenti e/o delle norme di comportamento, per Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) e per i controlli svolti in orario notturno, mentre vengono esclusi servizi svolti in piazza, nelle zone esterne e in orario serale. Spiace che il sindaco, responsabile della polizia municipale, che era a conoscenza di tale situazione, abbia avallato la scelta e un simile modo di fare».