di S.F.
«Finita la fase burocratica, ora parte quella esecutiva». Vedono il ‘semaforo verde’ i primi interventi previsti – investimento da 1,3 milioni – al centro remiero ‘D’Aloja’: lunedì conferenza dei servizi positiva in merito al 1° e al 4° lotto dei lavori e ulteriore atto concreto per la riqualificazione. Con bordate e attacchi diretti a chi, con insistenza, ha cercato in ogni modo di bloccare l’iter. Cittadini e commercianti di Piediluco non si sono risparmiati in tal senso. ‘Patto’ con il Comune per ‘battere’ l’ostruzionismo.
GLI INTERVENTI PER IL ‘D’ALOJA’

Ok definitivo all’intervento – conclusione entro il 2017 – del primo lotto da 300 mila euro, cofinanziato dal Comune di Terni e dalla Federazione italiana canottaggio per la messa norma e la riqualificazione del centro remiero. Via libera anche al quarto lotto da 86 mila euro a carico dell’Ast, riguardante lo spazio del Clt: spiccano la realizzazione di una manovra per mezzi, di un percorso pedonale, di un edificio servizi, di un impianto di illuminazione esterna e di una struttura rimessaggio per le imbarcazioni. Entro quest’anno il termine dei lavori.
Basta demagogia L’assessore comunale allo sport Emilio Giacchetti è soddisfatto del risultato raggiunto: «L’esito positivo della conferenza servizi ha di fatto concluso la fase burocratica per gli interventi. Ora via a quella esecutiva riguardanti il 1° e 4° lotto, quest’ultimo in riferimento al progetto presentato dalla Tk-Ast nell’area del Clt. In passato ci sono – ha concluso poi attaccando – stati dibattiti fuorvianti in merito, non ci sarà nessun impatto negativo a livello paesaggistico-ambientale. La demagogia non serve». Con lui anche l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari.

Pseudo associazioni Dibatti fuorvianti, appunto. A favore del progetto di riqualificazione per il centro remiero si sono schierati in massa residenti – oltre 500 le firme dei cittadini di Piediluco, più qualcuno di Marmore – e commercianti, con adesione totale. Nel mirino di tutti c’è un singolo soggetto: «Alcune pseudo associazioni – ha esordito Cristiano Coletti, abitante della frazione ternana – si sono impegnate in azioni di disturbo con l’intento di far andare via la Federazione Italiana Canottaggio da Piediluco. La raccolta firme per stoppare tutto ciò è stata semplice. Non vogliamo più subire, i piedilucani sanno cosa voglia dire rispettare l’ambiente. Le presenze turistiche – ha concluso Coletti – per il canottaggio sono 20 mila e vanno salvaguardate».
Premiare un merito Più ‘diplomatica’, ma ugualmente incisiva Sofia Cotini: «Finalmente Piediluco – spiega l’altra rappresentante dei cittadini presente – si muove per qualcosa a favore con una petizione, e non contro. La pro loco di Riccardo Rosignoli, gli operatori economici e altre associazioni ci hanno supportato, perché noi gli atleti che vengono al centro remiero vogliamo ‘viverli’. Questa azione va a premiare un merito e ringraziamo – in riferimento al 4° lotto – Clt e Tk-Ast per aver puntato sul centro remiero». La petizione – rivolta alla Commissione europea, alla Soprintendenza regionale, al Ministero dell’ambiente, al Ministero dei beni culturali, al Comune di Terni, Regione Umbria e Coni provinciale – sottolinea la possibilità di realizzazione di strutture in zone con piano particolareggiato e non in contrasto con le norme urbanistiche in vigore, ponendo l’attenzione sull’opportunità di consentire a ragazzi/e di poter fare un sport all’aria aperta e ‘sostenibile’. I quattro progetti di maggior rilevanza fanno riferimento all’adeguamento del centro federale, alla sistemazione dell’area adiacente, al consolidamento delle sponde del centro abitato e al progetto Interrail.

A dar manforte a Coletti e Cotini è intervenuto Italo Cardinali, in sala consiliare come ‘delegato’ dei commercianti: «Piediluco crede nello sviluppo del canottaggio e, di conseguenza, del centro ‘D’Aloja’». Nell’istanza presentata gli operati turistici e commerciali (circa 40) di Piediluco si dicono «stanchi e sfiduciati da prese di posizioni assurde, i quali minano le uniche chance di una possibile ripresa economia, occupazionale e di sviluppo del nostro lago e del paese».
Esposti infiniti Decine? No, centinaia. A fare il ‘resoconto’ sull’azione contro gli interventi a Piediluco è stato il consigliere Pd Sandro Piccinini: «260 negli ultimi anni contro la presenza della Fic, incredibile. Il declassamento delle zona Zsc (zona speciale di conservazione, ex sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale) di Piediluco è necessario affinché alcune situazioni di vincolo si ammorbidiscano, non permettendo a questi soggetti di bloccare l’Iter. E il centro remiero di Piediluco non rientra in questa area vista la modifica della perimetrazione delle zone Sic e Zps, in seguito alla revisione della Regione». L’iter prosegue, in attesa di nuovi esposti.