Umbria: «Gli artigiani sono sempre di meno»

L’allarme viene dal presidente di Casartigiani di Terni, Ivano Emili: «Nel 2015 le imprese registrate alla Camera di commercio sono 394 in meno ovvero l’1,8%».

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L’allarme viene da Casartigiani, che denuncia il persistente calo degli operatori di categoria: «l’Inps ha diffuso i dati aggiornati dell’Osservatorio sui lavoratori autonomi – spiega il presidente ternano dell’associazione, Ivano Emili – dai quali emerge un nuovo calo degli iscritti. Nel 2015 risultano 1.781.666 artigiani, l’1,8% in meno in confronto al 2014. Rispetto al picco di iscritti raggiunto nel 2007, si tratta di 192 mila unità in meno».

Ivano Emili

Ivano Emili

I dati Secondo le cifre diffuse dall’Inps, prosegue Emili, «le donne sono una netta minoranza e ancora meno sono i giovani: solo il 6,4% ha meno di 30 anni. Il 92,0% è rappresentato da titolari, in prevalenza maschi, i quali costituiscono l’82% del totale contro il 18% delle titolari. L’identikit dell’artigiano italiano risponde a quello del lavoratore in proprio sulla quarantina, visto che la classe di età più rappresentata è quella tra i 40 e i 49 anni (32,2%), mentre il 15,0% ha un’età pari o superiore a 60 anni. L’Istituto di previdenza traccia anche una mappa per aree geografiche: il 31,6% delle aziende artigiane è ubicato nel Nord Ovest, il 24,9% nel Nord Est, il 20,8%
nel Centro, il 15,2% nel Sud e il 7,5% nelle Isole. La regione più rappresentata è la Lombardia (333.375) mentre in Umbria risultano iscritti 30.788 artigiani».

L’Umbria A fotografare la crisi del settore anche in Umbria sono poi le statistiche di Infocamere. «Nel 2015 le imprese registrate alla Camera di commercio sono 21.948 – spiega il presidente di Casartigiani Terni – contro le 22.342 del 2014, 394 in meno ovvero l’1,8%, dato che seppur di poco è superiore alla media nazionale. Di queste 341 sono state perse a Perugia e 53 a Terni, mentre per quanto riguarda la tipologia si tratta perlopiù di società di persone o imprese individuali. Negli ultimi 5 anni il numero delle imprese artigiane registrate in Umbria è calato dell’8% – erano infatti 23.855 – con un saldo negativo di 1.907 unità. Diminuisce il numero di imprese artigiane cessate non d’ufficio nel 2015, 1747 contro le 1768 dell’anno precedente, dato tuttavia essenzialmente dovuto alla
performance positiva nella provincia di Perugia mentre in quella di Terni il numero sale dalle 410 imprese
cessate nel 2014 alle 464 del 2015».

Le domande Governo e istituzioni locali, si chiede Ivano Emili, «che cosa stanno facendo per fermare questa emorragia? Dal Governo ci aspettiamo misure più incisive e stabili per ridurre il costo del lavoro, ma possono fare la loro parte anche le istituzioni locali, Regione e Comuni, cominciando a ridurre il costo dei servizi pubblici, ad esempio la tariffa sui rifiuti che grava in maniera eccessiva sugli artigiani, e a rendere più snelle e veloci le procedure autorizzative. Ci attendiamo, infine, un segnale anche dalla Camera di commercio con iniziative concrete che possano contribuire a invertire questa tendenza negativa».

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