Roberta Sala, la donna ternana rimasta gravemente ferita il 17 maggio del 2017 in via Malnati, dopo essere caduta nel vuoto per il cedimento di una grata su cui stava passando, in questi giorni si è vista rifiutare dalla Regione Umbria la richiesta di esenzione dal pagamento del bollo auto – «non posso più guidare ma l’auto la utilizzano i miei familiari», dice – e per questo ha inteso scrivere una lettera per sollevare la questione.
di Roberta Sala
Vorrei che questa missiva di diniego arrivasse a tutte le autorità. Alla presidenza del Consiglio e, per conoscenza, alla presidente Giorgia Meloni, al ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, alla presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, al presidente dell’Inps Gabriele Fava, al sindaco di Terni Stefano Bandecchi ed al sindaco di Narni, dove risiedo, Lorenzo Lucarelli.
A seguito della mia richiesta di poter avere l’esenzione dal pagamento del bollo auto in quanto disabile al 100% con indennità di accompagnamento (legge 104 articolo 3 comma 3), mi è stato negato questo mio diritto inconfutabile, poiché chi ha redatto i miei innumerevoli verbali di invalidità ha omesso, per distrazione o per volontà, sapendo di non offrire al portatore di handicap determinate agevolazioni, questi articoli descritti nella missiva.
Trovo tutto questo un’enorme offesa e mancanza dì giustizia nei miei confronti, poiché ero una persona sana e libera e – non per mia responsabilità – mi sono ritrovata disabile totale. Tra l’altro, ancora non ha avuto giustizia rispetto al motivo che l’ha resa tale. Vorrei con tutto il cuore che questa lettera arrivi anche al cuore di chi ci governa e permette queste ingiustizie. Perché qualcuno non si mette nei panni di chi, mensilmente, ha una pensione di neanche 400 euro ed un indennità di accompagnamento di circa 550 euro? Provate.
Detto questo, ringrazio tutte le autorità sopracitate e ringrazio lo Stato italiano che permette queste ingiustizie. PS. Comunque io il bollo non lo pagherò comunque, perché purtroppo sono costretta a fare delle scelte: mangiare o pagare una cosa che non dovrei.