C’è chi chiede delucidazioni sull’iter per il tempio crematorio a Terni. Si tratta del consigliere comunale di FdI, Marco Cecconi, attivatosi con un’interrogazione rivolta al sindaco e all’assessore competente.
Terni, tempio crematorio: scambio Comune-Anac e procedura annullata in autotutela
Cecconi in primis ricorda che «il Comune di Terni ha bandito una gara per la concessione della progettazione, la costruzione e la gestione economico-funzionale di un impianto di cremazione all’interno del territorio cittadino. La procedura risultava viziata sin dall’origine: a causa di incongruenze nella tabella delle lavorazioni inserita nel disciplinare di gara, con specifico riferimento – in particolare – alla discordanza tra gli importi indicati e le cosiddette classifiche Soa richieste (ovvero, in estrema sintesi, il sistema di fasce economiche utilizzato per valutare l’idoneità delle imprese a realizzare opere pubbliche in base al loro importo. Tale discordanza – continua – era stata segnalata da un operatore economico, che aveva evidenziato come l’errore in questione fosse suscettibile di compromettere la corretta predisposizione dell’offerta. Il Comune di Terni ha preso atto del proprio errore ed infatti ha provveduto a rettificare la tabella, peraltro a pochi giorni dalla scadenza del termine per presentare le offerte, a fronte della rettifica della tabella, tuttavia, da parte del Comune di Terni non è stata disposta né la riapertura dei termini né la ripubblicazione della documentazione».
Terni, l’Anac si espone sulla gara per il tempio crematorio: «Da rifare». L’Autorità spiega
Cecconi sottolinea inoltre che «la mancata pubblicazione della nuova documentazione e la mancata riapertura dei termini di partecipazione alla gara sono state segnalate all’Anac, cioè l’Autorità nazionale anti corruzione. Secondo l’Anac, le modifiche apportate dal Comune di Terni alla documentazione di gara già pubblicata erano da considerarsi come modifiche sostanziali: e, proprio per questo, il Comune di Terni avrebbe dovuto riaprire i termini per la presentazione delle offerte. Le modifiche avrebbero dovuto essere trattate con le stesse forme di pubblicità del bando originario ed il Comune di Terni era nell’obbligo di riaprire i termini, per non ledere il principio di par condicio tra gli operatori e rendere illegittima l’intera procedura».

Per Cecconi «considerata la portata precettiva del parere Anac, il Comune di Terni avrebbe dovuto ripubblicare integralmente gli atti di gara rettificati, con le stesse modalità utilizzate per il bando originario e riaprire tutti i termini di partecipazione previsti, salvo inficiare la gara a causa di vizi gravi». Si arriva al dunque: il consigliere chiede «quale sia lo stato dell’arte delle procedure di gara in questione; se l’amministrazione comunale abbia ottemperato, al riguardo, alle prescrizioni dell’Anac e in quali termini, quando sia prevista la conclusione delle procedure di gara e quali siano le ragioni degli errori all’origine – prima – delle incongruenze nella formulazione del bando e – in fase successiva – dell’omessa riapertura dei termini a fronte delle correzioni apportate». La nuova scadenza nel contempo è stata fissata al 23 agosto.