La chiusura era stata disposta, non senza polemiche e tensioni, dal questore di Rimini Maurizio Improta in seguito alla morte di Umberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello stroncato da un’overdose di ecstasy in mezzo alla pista del Cocoricò di Riccione, nella notte fra il 18 e il 19 luglio scorsi.
Si torna a ballare A quattro mesi di distanza da quel provvedimento, assunto sulla base del Testo unico per la sicurezza pubblica, la popolare discoteca ha riaperto i battenti sabato 5 dicembre con tutta una serie di restrizioni applicate dai gestori: dal divieto di ingresso ai minorenni per le serate del sabato, all’abolizione del sistema dei ‘timbri’ per le uscite/ingressi (chi vuole uscire e rientrare, deve pagare di nuovo il biglietto) e il potenziamento del sistema di video sorveglianza con l’installazione di circa 70 telecamere in tutta l’area del Cocoricò.
«Decisione saggia ma tardiva» Per il legale della famiglia Lucaccioni, l’avvocato Roberto Bianchi del fori di Perugia, la decisione di vietare l’ingresso ai minorenni è «saggia ma tardiva».