Un risarcimento di 15 mila euro in favore dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni: lo dovrà versare l’ex direttore generale Gianni Giovannini, condannato dalla Corte dell’Umbria in relazione ad un incarico annuale di ‘coordinatore di ricerca clinica’ assegnato nel 2010, tramite concorso, ad un professionista nell’ambito della struttura complessa di oncologia.

La contestazione La procura della Corte dei conti aveva citato l’ex dg sulla base del fatto che il bando prevedeva, come requisito, il possesso della laurea in medicina e chirurgia, mentre il professionista che si era aggiudicato l’incarico – unico candidato nell’ambito della selezione – era sì in possesso del titolo, ma conseguito all’università di Mosca e senza il necessario vaglio di equipollenza, poi ottenuto nel luglio del 2012 dopo aver sostenuto alcuni esami all’università di Perugia.
Il danno Per la magistratura contabile, in pratica, la selezione era avvenuta in violazione delle norme di diritto pubblico, da qui la richiesta – nei confronti dell’ex dg del Santa Maria – di restituire direttamente i compensi percepiti dal professionista, 15 mila euro in tutto, durante l’anno di lavoro svolto come collaboratore esterno.
Sentenza A sua difesa, Gianni Giovannini, assistito dall’avvocato Patrizia Bececco, aveva evidenziato come a ricoprire il ruolo di ‘data manager’, individuato attraverso il bando, non dovesse essere necessariamente un medico. Allo stesso modo il bilancio della collaborazione con il professionista sarebbe stata particolarmente proficua, anche dal punto di vista delle cifre ‘intercettate’ dal Santa Maria per attività di ricerca. Tesi che il collegio giudicante ha rigettato, condannando l’ex direttore generale a risarcire l’azienda con 15 mila euro ‘oltre alla rivalutazione monetaria dal 2010’.