Terni, false revisioni: autofficina nei guai

Oltre 170 revisioni ‘taroccate’ per incassare l’intero corrispettivo senza versare nulla al ministero. Indagati il titolare e un dipendente

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Oltre 170 revisioni di automezzi ‘taroccate’, al pari dei tagliandi finiti sui rispettivi libretti di circolazione. Il tutto per incassare interamente l’importo previsto per ciascun veicolo – 65 euro – senza dover stornare nulla al ministero dei trasporti. La vicenda, emersa in seguito alle indagini dei carabinieri, vede coinvolti il titolare e un dipendente di un’autofficina di Terni.

Nei guai Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Barbara Mazzullo ha notificato l’avviso di conclusione indagini ai legali dei due indagati, chiamati a rispondere dei reati di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. L’ipotesi di truffa riguarda, invece, solo il titolare dell’impresa che nel giugno del 2014 si era visto revocare dalla Provincia la licenza ad effettuare revisioni.

Dai sospetti alle certezze I fatti sarebbero avvenuti fra il dicembre del 2012 e il marzo del 2014. Decine di automobilisti ternani si erano rivolti all’autofficina, al tempo centro revisioni, per adempiere l’obbligo previsto. Tutto si era svolto in maniera apparentemente regolare, incluso il rilascio dei certificati. Poi alcuni controlli casuali – con le revisioni risultate inesistenti per la motorizzazione civile e lo stesso ministero – avevano fatto nascere i primi sospetti, confermati dalle successive verifiche a tappeto su decine di automezzi.

Il procedimento Gli indagati, a cui sono stati concessi venti giorni per produrre memorie e documenti relativi alla vicenda, sono difesi dagli avvocati Carlo Viola ed Erika Brunori. Il passo successivo che la procura potrebbe compiere, è rappresentato dalla richiesta di rinvio a giudizio a cui dovrebbe fare seguito l’udienza preliminare di fronte al tribunale di Terni.

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