L’uomo ha 30, è albanese e clandestino, ma spacciava regolarmente droga nella zona di via Settevalli a Perugia. In seguito ad alcune segnalazioni, la sezione antidroga della squadra Mobile ha attivato una serie di controlli mirati e, alla fine, sono scattate le manette.
La droga Lo spacciatore utilizzava uno spazio verde nel quale gli agenti hanno trovato, nascosti tra il fogliame, un contenitore in plastica contenente 14 involucri di varia dimensione, tutti avvolti in cellophane termosaldato, con circa 15 grammi di cocaina. A pochissima distanza, avvolto in cellophane dello stesso tipo degli involucri, veniva trovato un coltello a serramanico recante evidenti tracce di polvere bianca, ed un rotolo di cellophane trasparente in parte utilizzato. Il tutto veniva sequestrato, dimostrando che il luogo isolato non era utilizzato solo per l’occultamento ma anche per il confezionamento.
Lo spaccio Un’altra pattuglia, impegnata nel pedinamento dello spacciatore, aveva modo di osservare che questi, raggiunta via Settevalli si incontrava per pochi secondo con un uomo che viaggiava a bordo di un camion, per poi riprendere la marcia in direzione Centova. Il conducente del camion veniva poco dopo controllato e trovato in possesso di una dose di un grammo di cocaina: l’acquirente confermava di averla appena acquistato dall’albanese aggiungendo che questi era il suo fornitore personale da circa un anno, e di pagare le dosi da circa un grammo, 70 euro ognuna.
L’arresto Una volta fermato, il pusher, è stato  trovato in possesso di cellulari e di 520 euro in contanti – ovviamente tutto è stato sequestrato e ed in casa sua  è stato rinvenuto materiale da confezionamento e da taglio (Portolac) e l’ulteriore somma di 1.890 euro. Durante l’esecuzione dell’atto di arresto sui cellulari continuavano a giungere chiamate da vari numeri: tutti gli interlocutori chiedevano incontri imminenti. Parte di questi venivano interrogati ed ognuno dichiarava di acquistare cocaina dallo spacciatore con cadenza pressochè settimanale da almeno un anno, rivelando un giro d’affari elevato per l’uomo che, adesso, si trova presso il carcere di Capanne.