Potrebbe avere ucciso per gelosia. I carabinieri lo hanno ritrovato nella sua casa di Scheggia, in provincia di Perugia. È Sebastiano Dimasi l’uomo sospettato di aver ucciso, sabato sera, in una piazzola di sosta di Sassoferrato in provincia di Ancona il professor Alessandro Vitaletti, 48 anni. Alla base dell’omicidio, avvenuto con più di 20 coltellate, forse la gelosia, sembra infatti che Vitaletti frequentasse la ex moglie di Dimasi.
La vicenda Sabato sera i due uomini si sarebbero incontrati per caso all’uscita di un bar a Sassoferrato, in via Buozzi. Lì l’uomo avrebbe visto da lontano il professore – considerato suo rivale – che si era fermato a fare benzina. Secondo alcuni testimoni lo avrebbe raggiunto gridando «ti ammazzo, ti ammazzo!…» mentre in mano brandiva un coltello. Ventidue o ventitré i fendenti sferrati contro il professore.
La vittima Alessandro Vitaletti, 48 anni, insegnante di lettere di Sassoferrato era padre di due ragazzi, docente all’Istituto comprensivo di Serra San Quirico, molto conosciuto anche perché figlio di uno storico preside di Sassoferrato, Domenico Vitaletti. Secondo una prima ricostruzione è stato raggiunto da più colpi di arma da taglio al torace, alle mani e alle gambe, ed è morto durante il trasporto nel vicino ospedale di Fabriano. Mentre il professore, ormai in fin di vita, chiedeva aiuto, l’omicida si sarebbe allontanato a bordo di un’utilitaria. I carabinieri hanno sentito fino a tardi i clienti e il personale di un bar vicino e della stazione di servizio. Le indagini, coordinate dalla procura di Ancona, sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo dorico e dall’Arma di Sassoferrato e Fabriano. Probabilmente lunedì l’affidamento dell’autopsia.
Il giorno del dolore Per la piccola comunità di Sassoferrato, poco più di 7.300 anime nel cuore dell’Appennino marchigiano, oggi è il giorno del dolore e dello sgomento per la morte Alessandro Vitaletti, l’insegnante di lettere, padre di due figli minori, ucciso ieri a coltellate in una piazzola di sosta della sua città da un uomo, ora ricercato, che avrebbe agito per gelosia. «La famiglia Vitaletti sta a Sassoferrato come quella del presunto assassino a Fabriano, li conoscono tutti» mormora la gente in piazza. I Vitaletti sono educatori e insegnanti da generazioni, socialmente impegnati nella vita cittadina, come il padre Domenico, storico preside di Sassoferrato, scomparso 10 anni fa, e la madre, professoressa in pensione, con la quale Alessandro viveva dopo la separazione dalla moglie.
«Una tragedia senza precedenti» Sconvolti gli allievi della scuola media ‘Don Mauro Costantini’ di Serra San Quirico dove l’uomo insegnava. La notizia dell’omicidio domenica sera si è diffusa rapidamente nelle chat e sui social degli studenti, affezionati ad un docente arrivato solo a settembre, ma che in classe sapeva coinvolgerli anche sui temi più delicati della quotidianità . E in chat, spontaneamente, i ragazzi delle due classi hanno contattato la psicologa dell’istituto, che da lunedì sarà al loro fianco a scuola per aiutarli a superare il trauma. Affranto il sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli, che della famiglia della vittima è vicino di casa, e conosceva bene Alessandro. «Era un uomo riservato – dice ai cronisti – ma con diversi amici, stimato da tutti. Oggi è il giorno del dolore, mi stringo attorno ai familiari, alla madre, alla sorella, ai figli, cui esprimo il cordoglio mio e quello della comunità . Questa è una tragedia senza precedenti per il nostro paese. Ma eventi come questo – conclude – ci dicono che nessuno è immune dalle inquietudini del nostro tempo. Un sintomo che il superamento dei riferimenti morali che abbiamo vissuto fino ad oggi crea vuoti dagli esiti imprevedibili».