Come era stato facile prevedere, le dimissioni di Paolo Ansideri dal ‘Tavolo Assist Cultura’ di Assisi rischiano di diventare un caso politico.
Sciamanna lascia Con una lettera inviata al sindaco Proietti e all’assessore Guarducci, annuncia l’addio anche Enrico Sciamanna, che del ‘tavolo’ era addirittura il coordinatore. «Le ragioni di questa mia decisione risiedono innanzitutto nelle prospettive, che, alla luce dell’esperienza di questi mesi, ho verificato non essere comuni», per poi denunciare un fatto grave: «L’assessore pro tempore Pettirossi, che mi si dice essere il responsabile regionale della cultura del partito di maggioranza (!), se ancora esiste, si è espresso nei miei riguardi in maniera inaccettabile, alludendo ad una mia richiesta di danaro avanzata al comune per uno spettacolo che si è poi tenuto in Cittadella. Poiché è falso, questo è segno evidente della superficialità personale di un soggetto con cui non mi sento di collaborare e sul cui operato amministrativo non esprimo giudizi».
Tavolo traballante Sciamanna, poi, chiarisce definitivamente che «dopo che mi è stato conferito l’incarico di coordinare il tavolo, non solo sono stati avanzati progetti attinenti la cultura senza nemmeno interpellarlo, ma lo stesso è stato convocato a mia insaputa, con tanto di ordine del giorno che, almeno, avrei dovuto essere chiamato a stendere».

L’attacco Serena Morosi, coordinatrice di FdI-An – ed ex assessore alla cultura del Comune – ricordando che, prima di quello di Paolo Ansideri, c’era stato quello del maestro Massimiliano Dragoni, parla di «abbandoni che non possono che destare preoccupazione. Il Tavolo sta perdendo via via componenti intellettualmente onesti, preparati e ‘rassicuranti’, specie in questo deserto culturale, uomini di cultura che da tanti anni stanno dedicandosi alla nostra amata Città; tutto ciò non è che l’amara conferma del fatto che se a capotavola non c’è un buon padrone di casa, meglio andarsene».

La polemica Ansideri, prosegue la coordinatrice di FdI-An, «parla di ‘forte divergenza sull’indirizzo che sta prendendo oramai da tempo la politica su cultura e turismo dell’assessorato a questo preposto’”e sinceramente siamo in molti ad essergli solidali Del resto quale dialogo si può avere con un Assessore che, ad esempio sul Natale, rassicura con un tweet di essere abbastanza avanti, confermando la presenza del bue e dell’asinello. Oltre al sarcasmo e all’ironia, il super-esperto-assessore-imprenditore-tecnico è in grado di proporre un indirizzo serio, con obiettivi chiari e strategie finalizzate al raggiungimento degli stessi? Perché fino ad oggi siamo stati pubblico pagante – e il prezzo è stato altissimo – di un navigante a vista, che ha collezionato solamente un flop dietro l’altro».

L’assessore Morosi, poi, punta il dito contro Guarducci, parlando di «fallimento di un assessorato che non sa (o non vuole) dialogare con i rappresentanti della ‘geografia culturale’ della città. La considerazione che in queste ore sta percorrendo i pensieri di molti cittadini è questa: sarebbe opportuno che ad allontanarsi dal Tavolo e in via definitiva dalla città di Assisi fosse l’assessore alla cultura. Non è più accettabile la figura di un assessore alla Cultura e al Turismo senza alcuna connessione con Assisi».