Roberto Bordini aveva 38 anni. Un lavoro, una moglie e una figlia. È morto all’ospedale Media Valle del Tevere di Todi Pantalla, dove era ricoverato per una banale operazione. I familiari lo piangono, i medici indagano. Martedì mattina l’autopsia.
I dolori Roberto era originario di Todi ma viveva a Baiano di Spoleto. Lavorava come operaio alla Cementir e – secondo quanto riferiscono i parenti – doveva essere dimesso già nella giornata di sabato. Ma dopo l’operazione lamentava dolori forti e costanti. Per questo gli erano stati somministrati degli antidolorifici, che però non avevano migliorato la situazione, tanto che i medici pensavano di riportarlo in sala operatoria per un’indagine endoscopica.
La morte Ma venerdì sera, dopo cena, una fitta più forte delle altre e l’uomo è spirato tra le braccia di una zia che gli sedeva accanto. Inutili i soccorsi. Parenti e amici non si danno pace: R.B. era un giovane aitante, con un passato da sportivo, donatore di sangue,faceva una vita sana e non aveva alcuna patologia. Anche per questo la sua morte è così inspiegabile. L’unica opzione è legata al decorso postoperatorio.
L’inchiesta I familiari hanno fatto sapere di essere intenzionati a presentare un esposto ai carabinieri e questo non potrà che far scattare un’inchiesta. Già nominato un legale. Vuole vederci chiaro anche l’Asl 1 che ha disposto per martedì un esame autoptico, in programma presso l’ospedale di Città di Castello, per ottenere un riscontro diagnostico e provare a capirci di più. Ancora non ci sono ipotesi sulle cause della morte, ma i medici parlano di «un esito imprevedibile e infrequente». Intanto la Procura di Spoleto ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Al momento non risultano esserci indagati.
