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Home » Acciaio, gli esperti: «Decisivo innovare»

Acciaio, gli esperti: «Decisivo innovare»

di Marco Torricelli
14 Maggio 2015
in Ast, Economia, Imprese, In evidenza
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
La Tk-Ast

La Tk-Ast

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La sesta edizione di Made in Steel, la manifestazione fieristica internazionale dedicata all’acciaio in programma dal 20 al 22 maggio, quest’anno è ospite di Expo 2015 Milano e – fanno sapere gli organizzatori – si presenta con grandi numeri: il maggior numero di aziende presenti della storia della manifestazione (328, +5% rispetto al 2013) ed il maggior numero di aziende straniere presenti (33%, contro il 24% dell’edizione precedente).

L’evento «Il titolo dell’edizione 2015 di Made in Steel – spiega l’amministratore delegato dell’evento, Emanuele Morandi -è ‘We steel believe’ e noi siamo convinti che, coinvolgendo tutta la filiera, le imprese e le associazioni sia possibile disegnare un futuro importante per l’acciaio italiano». Della stessa idea anche il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi: «l’Italia negli anni ’90 produceva il 7%-8% dell’acciaio mondiale, mentre oggi la sua quota è scesa all’1,5%. Tra poco scenderemo sotto l’1%». È quindi venuto il momento, per la siderurgia italiana, «di ridefinire la propria mission».

Il libro Per  far questo, è stato affidato a tre docenti universitari (Tullio Tolio, direttore dell’Istituto di Itia del Cnr e professore ordinario di ‘Tecnologie e sistemi di lavorazione” presso il Politecnico di Milano; Dipak R. Pant, docente presso la Scuola di economia & management presso l’università Carlo Cattaneo; ed Ottorino Ferrata, docente di Strategy analysis all’università degli Studi di Brescia; il compito di approfondire tre delle tematiche-chiave che caratterizzeranno il futuro del settore, ovvero l’innovazione tecnologica, la distribuzione e la logistica e la sostenibilità. Il tutto fa parte del volume ‘Industria e acciaio 2030’, che sarà presentato proprio nel corso della manifestazione.

L’esperto Nel volume, peraltro, c’è un’approfindita analisi di Gianfranco Tosini, responsabile dell’ufficio studi di Siderweb, secondo il quale  «la domanda mondiale di acciaio crescerà ad un tasso medio di circa il 2% fino al 2020 per poi flettere a poco più dell’1% nel decennio successivo. Ciò provocherà un incremento del consumo di acciaio di circa 450 milioni di tonnellate, di cui oltre il 90% nei paesi emergenti e in via di sviluppo. La produzione mondiale di acciaio nei prossimi 15 anni sarà trainata dall’India e dagli altri Paesi emergenti a cui andrà oltre l’80% dell’incremento della produzione. L’area più dinamica sarà ancora quella asiatica, dove però la Cina non sarà più la locomotiva e la cui quota sulla produzione mondiale di acciaio si ridurrà di quasi 10 punti percentuali».

Forni elettrici La produzione mondiale di acciaio con ciclo forno elettrico, ipotizza Tosini, «aumenterà sensibilmente, passando nel 2030 dal 28% attuale al 43% della produzione totale. Ciò si spiega con il fatto che tale processo comporta minori costi di investimento e manutenzione, maggiore flessibilità degli impianti, risparmi dovuti alla minore durata del processo di fusione e un impatto ambientale più ridotto rispetto al ciclo integrale».

Le materie prime Il mercato delle materie prime siderurgiche «sarà influenzato dall’aumento della domanda di rottame – secondo l’ufficio studi di Siderweb – indotta dall’incremento della produzione di acciaio con ciclo forno elettrico. Il gap fra domanda e offerta di rottame creerà forti tensioni sul prezzo soprattutto nei prossimi 5-10 anni. Si tratterà di tensioni che rientreranno gradualmente negli anni successivi per arrivare nel 2030 ad un sostanziale equilibrio, grazie alla maggiore disponibilità di rottame della Cina. Il gap fra domanda e offerta di rottame verrà in buona parte coperto con la produzione di “preridotto” che è destinata a più
che raddoppiare nei prossimi 15 anni, concentrandosi nei paesi con le maggiori disponibilità di gas naturale».

Valore all’innovazione L’industria siderurgica, spiega ancora Tosini, «difficilmente ritornerà ai volumi produttivi pre-crisi, perché la crescita della domanda interna resterà modesta a causa del limite all’espansione dei consumi dovuto all’invecchiamento della popolazione e ai vincoli di bilancio che non consentiranno di rilanciare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, come sarebbe necessario. Finita l’epoca della crescita basata prevalentemente sui volumi, il futuro della siderurgia italiana dovrà far leva su qualità dei prodotti, innovazione dei processi e professionalità del capitale umano per trovare un giusto equilibrio fra commodity e prodotti di nicchia ad alto valore. Cicli produttivi a basso impatto ambientale, ottimizzazione dei processi e innovazione dei prodotti sono le linee strategiche per recuperare competitività e rilanciare la siderurgia italiana».

L’Ast La Acciai Speciali Terni, che sarà presente con un proprio stand alla fiera, è ovviamente molto interessata a tematiche del genere, visto che produce acciaio proprio con l’utilizzo di forni elettrici, che il problema delle materie prime è particolarmente sentito in viale Brin e che, stando alle enunciazioni di principio, la volontà è proprio quella di puntare sull’innovazione,

I dati relativi alla produzione di acciaio

Italia
Produzione di acciaio (2014): 23,715 milioni di tonnellate (-1,6% rispetto al 2013)
Produzione di acciaio (gennaio-marzo 2015): 5,947 milioni di tonnellate (-10,2%)
Fatturato del comparto siderurgico (2014): -5,4% rispetto al 2013
Fatturato sul mercato interno (2014): -6,2%
Fatturato estero (2014): -3,9%
Consumo apparente* (2014): 23,2 milioni di tonnellate (+0,9%)
Esportazioni (volumi; 2014): 17,083 milioni di tonnellate (+2,2%)
Export extra Ue (gennaio 2015): 396.000 tonnellate (+4,2%)
Importazioni (volumi; 2014): 15,636 milioni di tonnellate (+6,1%)
Import extra Ue (gennaio 2015): 778.000 tonnellate (+18,4%)
Occupati (siderurgia primaria): 35.500 unità
Capacità produttiva: 45 milioni di tonnellate
Impiego della capacità produttiva (2014): 53%

Unione europea
Produzione di acciaio (2014): 169 milioni di tonnellate (+1,8% rispetto al 2013)
Produzione di acciaio (gennaio-marzo 2015): 43,691 milioni di tonnellate (-0,6%)
Consumo apparente* (2014): 146 milioni di tonnellate (+3,9% rispetto al 2013)
Bilancia commerciale (export-import 2014): +7,773 milioni di tonnellate
Capacità produttiva: 246 milioni di tonnellate
Impiego della capacità produttiva (2014): 68,7%

Mondo
Produzione di acciaio (2014): 1.637 milioni di tonnellate (+1,1% rispetto al 2013)
Produzione di acciaio (gennaio-marzo 2015): 400,034 milioni di tonnellate (-1,8%)
Consumo apparente* (2014): 1,537 miliardi di tonnellate (+0,6% rispetto al 2013)
Capacità produttiva: 2,134 miliardi di tonnellate
Impiego della capacità produttiva (2014): 76,7%

*Consumo apparente: produzione+import-export
Fonti: elaborazioni Siderweb su dati Istat, Federacciai, Eurofer e World Steel Association

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