Da lunedì 2 luglio è possibile presentare le domande di finanziamento sia per accedere ai benefici della legge 181 del 1989 che per quelli previsti dall’azione 3.1.1. del Por-Fesr 2014-2020, dedicati all’area di crisi complessa di Terni-Narni. La presentazione delle domande dovrĂ essere effettuata in maniera telematica caricandole rispettivamente nei siti web di Invitalia o di Sviluppumbria (http://www.sviluppumbria.it/area_terni_narni) a seconda che si opti per l’incentivo nazionale o quello regionale.
Incentivi nazionali e regionali «Gli incentivi nazionali – spiega l’assessore regionale allo sviluppo economico, Fabio Paparelli – sono rivolti a imprese medio grandi, con investimenti ammissibili non inferiori ad 1,5 milioni di euro, mentre gli incentivi regionali sono rivolti a piccole e medie imprese, con investimenti ammissibili non inferiori a 50 mila euro e fino ad un massimo di 1,5 milioni».
L’avviso è rivolto a sostenere la realizzazione di una o piĂą iniziative imprenditoriali nei diciassette comuni umbri ricompresi nell’area di crisi industriale complessa: Terni, Narni, Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone. Le iniziative imprenditoriali devono prevedere la realizzazione di programmi di investimento produttivo o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione. Devono inoltre comportare un incremento degli addetti dell’unitĂ produttiva oggetto del programma di investimento.
Criteri di assunzione Per quanto riguarda l’assunzione del personale, viene indicato di procedere prioritariamente a rioccupare lavoratori licenziati e disoccupati, percettori o non piĂą di ammortizzatori sociali, a causa di ristrutturazioni aziendali di imprese di uno o piĂą dei diciassette comuni del sistema locale del lavoro di Terni, così come stabilito dalla giunta regionale. I programmi di investimento devono riguardare le attivitĂ economiche individuate dalla normativa, con prioritĂ agli ambiti produttivi delle industrie alimentari, bevande, tessili, prodotti chimici, materie plastiche, metallurgia ed altri.