«Un confronto in sede consigliare alla presenza della questura, della prefettura e delle altre forze dell’ordine oltre che del mondo dell’associazionismo». A chiederlo al sindaco Leonardo Latini e alla giunta sono i tre consiglieri del Partito Democratico – Francesco Filipponi, Tiziana De Angelis e Valdimiro Orsini – e il rappresentante di Terni Immagina, Paolo Angeletti: dibattito sulla sicurezza a Terni, specie dopo l’approvazione del Documento unico di programmazione 2018-2020 e i piani strategici su microcriminalità, ‘zone franche e grigie’ e accattonaggio.

Le richieste: «Maggiore cautela» L’atto di indirizzo fa proprio riferimento alle linee guida indicate nel Dup. I quattro consiglieri dell’opposizione chiedono a sindaco e giunta di «relazionare in merito ad eventuali zone franche riscontrabili da apposite verbalizzazioni del comitato ordine e sicurezza, e da interventi delle forze dell’ordine; ad utilizzare maggiore cautela nell’approccio ai temi della sicurezza e dell’ordine pubblico, nel rispetto delle competenza altrui e per una sicurezza a misura di cittadino, evitando provvedimenti a discapito alla competitività territoriale; ad incentivare rispetto ad altri, strumenti che hanno prodotto risultati concreti nel recente passato, ovvero videosorveglianza, potenziamento della pubblica illuminazione, ulteriori presidi della municipale soprattutto notturni, incontri informativi, maggiori controlli sull’abuso di alcol; a rendicontare periodicamente al consiglio comunale i risultati attesi dagli obiettivi del Dup, rapportandoli ai periodi precedenti». Ma cosa ha fatto scattare l’atto di indirizzo?
IL DUP 2018-2020 POST DISSESTO FINANZIARIO

Forze armate e dubbi Si parte dalle ‘zone franche’: «Il sindaco – si legge nelle premesse dell’atto – ha rilasciato un’intervista in cui parla del tema della sicurezza in città, nella quale individua alcune zone franche dove ci sarebbero lacune di controlli, senza precisare quali fossero queste zone, ne i responsabili di eventuali mancati controlli; nel Dup 18 – 20 nella parte denominata ‘Terni sicura’, gli obiettivi strategici dell’amministrazione sono: tolleranza zero nei confronti della microcriminalità, eliminazione delle ‘zone franche’, (mai menzionate prima da nessuna autorità operante per la sicurezza pubblica), contrasto all’accattonaggio molesto, controllo dei siti e degli edifici occupati abusivamente o utilizzati in maniera impropria; nel Dup i possibili rimedi nella lotta alla criminalità, sono strumenti inediti non di competenza del Comune, almeno per la nostra città come il ricorso alle forze armate nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, corpo utilizzato per l’antiterrorismo ed il presidio di punti sensibili che stride con la lotta alla microcriminalità».

Politiche sociali e dati: «Si invita alle ronde» Idee e soluzioni che non piacciono per nulla ai consiglieri di Pd e Terni Immagina: «Il Dup individua altresì nella collaborazione con i cittadini anche in forma organizzata lo strumento per una maggiore vigilanza sul territorio, invitando così alle ronde e rinunciando al ruolo delle istituzioni; nel Dup non si fa alcun riferimento alle politiche sociali da mettere in campo ed al ruolo che il mondo del volontariato e dell’associazionismo possono svolgere; sussistono sul tema diverse fonti di dati da mettere a disposizione di un confronto serio in sede consigliare, ad iniziare dalla banca dati del servizio riforme endoregionali e rapporti con le autonomie locali Sezione ‘Sicurezza integrata, polizia Locale e programmi di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi’, che dimostrano un calo generalizzato dei reati predatori, in Italia ed in Umbria; i dati forniti dalla prefettura e dalla questura di Terni, oltre che da carabinieri e finanza mostrano un calo di circa il 30% dei reati negli ultimi anni, e che potrebbero essere riportati durante un consiglio dedicato, direttamente da chi li ha prodotti; possono dare un loro contributo anche le associazioni cittadine che sono portatrici di interesse in merito al tema della sicurezza; gli obiettivi previsti nel Dup possono essere analizzati durante una apposita convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza i cui risultati possono essere riportati in sede consigliare; nel documento per scoraggiare i fenomeni di micro e macro criminalità si ritiene necessario per la Ztl e per le aree pedonali favorire la frequentazione del centro a vantaggio della sicurezza cittadina, rispetto al dibattito che sta scaturendo sulla riapertura della zona a traffico limitato; un allarme eccessivo può provocare una visione distorta, e alimentare paure non giustificate, a discapito alla competitività territoriale; infine nei dati riferiti al 2015 Terni (dati iL Sole 24 ore ripresi dal dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno) risulta tra le città più sicure rispetto al numero dei delitti nei capoluoghi di provincia (ovvero è al 69° posto in assoluto 3391 denunce ogni 100 mila abitanti), registrando una diminuzione del 12% rispetto a periodi precedenti e ciò nonostante occorre lavorare per risultati ancor più soddisfacenti in sinergia con forze dell’ordine, polizia municipale, dipartimento pubblica sicurezza e prefettura».