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Home » Terni, sono in crescita le malattie tiroidee

Terni, sono in crescita le malattie tiroidee

di Francesca Torricelli
18 Giugno 2015
in Ambiente e salute, Attualità
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
La presentazione dei risultati

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di Fra.Tor.

Le malattie tiroidee colpiscono circa il 35% della popolazione. L’Aumat – Associazione Umbria malati tiroidei – nata per accogliere persone colpite da queste malattie e tutti coloro che vogliano offrire corretta informazione e supporto, a maggio, in occasione della settimana mondiale della tiroide, ha organizzato dei presidi medici sul territorio ternano proprio per la prevenzione. Giovedì mattina sono stati presentati i risultati degli screening.

Le malattie tiroidee sono in continua evoluzione, con un numero di pazienti in crescendo. «Bisogna pensare a quelle malattie – spiega Elio Proietti, presidente dell’associazione – in cui la tiroide ha un funzionamento alterato: Ipotiroidismo, quando funziona di meno e Ipertiroidismo, quando funziona di più. Vi sono poi quelle malattie in cui la ghiandola ha nel suo interno dei noduli e, infine, casi in cui il mal funzionamento della tiroide si associa ad altre malattie».

Informazione e prevenzione L’Aumat è nata proprio per questo. «Compito dell’associazione è quello di dare informazioni e divulgare materiale scientifico, affinché tutte le persone siano ben informate su quelle che sono le problematiche di questa patologia. Oltre, ovviamente, stimolare le persone nella prevenzione, organizzando presidi sul territorio, con l’ausilio degli specialisti».

Settimana mondiale della tiroide Sabato 24 maggio, in piazza della Repubblica, a Terni, sono state eseguite ecografie tiroidee a chi non aveva mai fatto tali controlli. Diversi specialisti sono stati a disposizione dei cittadini per dare informazioni e chiarimenti sulle patologie tiroidee. Sono stati 159 gli screening effettuati su persone dai 40 ai 70 anni, età in cui prevale la patologia nodulare. 55 esaminati sono risultati nella norma, mentre a 25 di loro è stato chiesto di effettuare ulteriori esami specifici. Nel 2014, sempre a Terni, erano state 252 le persone esaminate, di cui 93 nella norma e 22 da rivedere.

Il territorio I dati più aggiornati per quanto riguarda, invece, il territorio della Valnerina, fanno riferimento al 2014. Per i comuni Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino, su 73 persone esaminate, 19 sono risultate nella norma, mentre alle altre sono state riscontrate alterazioni al gozzo, disomogenei tirpoidei diffuso e tiroide linfocitaria cronica. Ma a nessuno di loro è stato consigliato nessun esame specifico aggiuntivo.

GUARDA L’INTERVISTA AL DOTTOR CAMILLO GIAMMARTINO

Statistiche «Questi dati sono importanti – secondo Camillo Giammartino, direttore della struttura complessa di endocrinologia dell’azienda ospedaliera di Terni – ma non possiamo definirli statisticamente significativi perché sono stati effettuati su una piccola percentuale della popolazione, ma sono in linea con la media nazionale ed Europea». Il dottor Giammartino sottolinea, però, che «non abbiamo dati che consentano la creazione di una correlazione certa tra inquinanti ambientali e patologie tiroidee».

Lo iodio Quello che, invece, può affermare con certezza il dottore, «è che la carenza di iodio rappresenta sicuramente un fattore di rischio molto importante, presente anche nell’area ternana, che però può essere arginato con l’uso di sale iodato che rappresenta l’unico strumento per la prevenzione della patologia nodulare tiroidea».

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